A cura di: Eleonora Morini
Aggiungere le calorie nei menu dei ristoranti potrebbe aiutarci a mangiare meglio
Autore: Block JP et al.La lotta all’obesità è una priorità per la sanità pubblica. In USA l'ente governativo che si occupa della regolamentazione di prodotti alimentari e farmaceutici (Food and Drug Administration), ha emesso una legge che impone, entro il 2014, a tutte le catene con più di 20 punti vendita, di riportare le calorie sui menu. C’è stata una forte pressione negli USA per l’approvazione di questa legge, sebbene non tutti i lavori scientifici pubblicati finora siano concordi sulla sua utilità.
La speranza è che le informazioni sulle calorie di ogni piatto contribuiscano all’educazione alimentare e a condizionare, quindi, le scelte degli avventori. In due studi numerosi, uno che analizza più di 100 milioni di transazioni nelle caffetterie della catena Starbucks e l’altro che ne analizza circa 700 milioni in una catena di ristoranti, viene documentata una significativa riduzione delle calorie nel periodo successivo l’applicazione di tale legge. C’è da dire che altri studi, precedenti a questi, non documentano invece simili differenze. Questi dati contrastanti possono essere in parte spiegati dalla brevità del periodo di osservazione dei vari studi. E’ ragionevole ipotizzare, infatti, che solo l’indicazione delle calorie nei menu per un lasso di tempo molto lungo possa sensibilizzare realmente gli avventori e permettere, quindi di valutarne l’effettivo beneficio sulla salute.
Anche se questa disposizione di legge da sola non sarà sufficiente, rimane un segnale forte della volontà degli USA di combattere l’obesità, non solo sensibilizzando direttamente i cittadini, ma anche condizionando le scelte dei ristoranti. Quest’ultima azione pare funzionare: alcune catene di ristoranti hanno già modificato i loro menu introducendo piatti a basso contenuto di grassi.
Potential benefits of calorie labeling in restaurant
Block JP et al.
“JAMA”, settembre 2014
Torna alla lista
Le immagini a corredo degli articoli riprodotti su fivehundredwords.it provengono da ricerche effettuate su Google Image