A cura di: Eleonora Morini
Alcuni messaggi chiave per i fumatori del 21° secolo
Autore: Prabhat JIl fumo di sigaretta è tra le principali cause di malattie non trasmissibili. Un conto approssimativo suggerisce che ogni anno, il consumo di circa un 1 trilione di sigarette, causa un milione di morti. Quindi il rischio per i fumatori è altissimo! Molti studi, effettuati su ampie casistiche, documentano che la mortalità dei fumatori, con età compresa tra 30-69 anni, è 2-3 volte superiore a quella dei non fumatori di pari età, con una riduzione media di circa 10 anni di vita, che diventano 20 per i fumatori giovanissimi.
Mentre gli effetti dannosi del tabacco si accumulano lentamente, i benefici della sospensione si osservano più rapidamente. Se ad esempio si smette di fumare a 40 anni, il rischio di mortalità legato al fumo, si riduce del 90% e l’aspettativa di vita, rispetto a chi continua a fumare, aumenta di 9 anni. Ovviamente, più tardi si smette di fumare e meno diminuisce il rischio accumulato negli anni di fumo.
L’obiettivo dei maggiori organismi sanitari internazionali è la riduzione, entro il 2025, del 30% dei fumatori, con una conseguente riduzione, nel rimanente secolo, di circa 200 milioni di decessi legati strettamente al fumo. Diversi studi di economia documentano che quest’ambizioso obiettivo può essere perseguito solo affiancando alle politiche sociali anche un sostanzioso aumento del prezzo delle sigarette, ovvero raddoppiandolo. Un tale rincaro, infatti, scoraggia i ragazzi a diventare fumatori abituali e incoraggia gli adulti a smettere di fumare, o quantomeno a fumare meno.
Global effects of smoking, of quitting and of taxing tobacco, Prabhat J
“The New England Journal of Medical” gennaio 2014
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