A cura di: Eleonora Morini
Anti-infiammatori ed antidolorifici e rischio cardiovascolare
Autore: Schmidt MI FANS possono aumentare il rischio di scompenso cardiaco (per l’aumento dei livelli di pressione arteriosa dovuto alla ritenzione di sodio ed acqua) e di infarto miocardico o ictus, (perché favoriscono la formazione di trombi ed emboli). I lavori fino ad ora pubblicati riguardano solo alcune di queste molecole tra cui Ibuprofen, Naprossene, Diclofenac e gli Inibitori della Cox2.
Questi ultimi sono una sotto-classe di FANS relativamente recente, nata per cercare di ridurre il rischio di sanguinamenti gastro-intestinali, tipico del “vecchi” FANS. I dati finora disponibili indicano che:
- Gli inibitori della Cox 2, il diclofenac e l’ibuprofene ad alte dosi (2400 mg/die) aumentano del 40% il rischio di infarto del miocardio e morte per cause cardiovascolari.
- Questi rischi non sono aumentati dal naprossene e l’ibuprofene a basse dose (1200 mg/die).
- Tutte le molecole su citate raddoppiano comunque il rischio di scompenso cardiaco.
Tali rischi diventano maggiori se il trattamento si prolunga o se sono presenti altri fattori di rischio cardiovascolare.
Sulla base di questi dati la Società Europea di Cardiologia suggerisce uno schema per la terapia del dolore muscoloscheletrico, che prevede di iniziare con il paracetamolo passando a farmaci via via meno sicuri solo in caso di insuccesso, sempre se non sussistono specifiche patologie (insufficienza renale, epatica, ulcere gastriche, etc) o controindicazioni per cui è consigliabile rivolgersi al medico.
Ve lo proponiamo, indicandovi anche alcuni dei nomi commerciali:
- Paracetamolo (Tachpirina, Efferalgan).
- Paracetamolo associato a deboli oppiodi come codeina (Tachidol) o tramadolo (Patrol, Kolibri)
- Naprossene (Momendol, Synflex) o Ibuprofene (Moment, Brufen, Cibalgina due fast, Antalgil), a dosaggi rispettivamente non superiori a 500 e 1200 mg/die.
- Diclofenac (Voltaren, Voltadol) ed Inibitori della Cox 2 (Celebrex, Arcoxia, Tauxib).
Ricordiamoci che come regola generale è sempre consigliabile assumere la minor dose per il minor tempo possibile, in grado di ridurre la sintomatologia dolorosa.
Cardiovascular safety of non-aspirin non-steroidal anti-inflammatory drugs:
review and position paper by the working group for Cardiovascular Pharmacotherapy
of the European Society of Cardiology, Schmidt M,
“European Heart Journal”, aprile 2016
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