A cura di: Eleonora Morini
Deterioramento cognitivo negli anziani: il ruolo della genetica e dello stile di vita
Autore: X. Jin et all,Gli autori hanno utilizzato i dati dello studio Chinese Longitudinal Healthy Longevity Survey, tutt’ora in corso, iniziato nel 1998 con programmi di follow-up ogni 2 o 3 anni, relativi agli anziani con più di 80 anni (n=6.200), per cui era disponibile l’analisi del gene APOE (già noto per influenzare il rischio di demenza), le informazioni sullo stile di vita e per cui era stata valutata l’attività cognitiva grazie a specifici test (Mini-Mental State Examination).
Considerando il fumo, l’uso di alcool, la dieta, l’attività fisica ed il peso corporeo i partecipanti sono stati divisi in tre classi: quelli con stile di vita sano, intermedio e malsano. Quelli con uno stile di vita sano o intermedio, avevano una probabilità significativamente minore di avere un deterioramento cognitivo, rispetto a quelli con uno stile di vita malsano, rispettivamente del 55% e del 28%. Si confermava inoltre che i portatori della variante a rischio del gene APOE (allele ε4) avevano una probabilità superiore del 17% di deterioramento cognitivo rispetto a quelli con altre varianti del gene.
I ricercatori inoltre hanno potuto verificare che gli effetti dello stile di vita e del gene APOE erano fra loro indipendenti, cosi che l’effetto benefico dello stile di vita era osservabile anche tra gli individui con la variante genetica deleteria. In altre parole, anche se la genetica non ci è favorevole, se ne può ridurre l’effetto deleterio modificando lo stile di vita.
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per convalidare questi risultati, anche in popolazioni diverse, questo studio suggerisce che negli over 80 mantenere uno stile di vita sano potrebbe essere importante per conservare la funzione cognitiva, indipendentemente dal rischio genetico.
Association of APOE ε4 genotype and lifestyle with cognitive function among
Chinese adults aged 80 years and older: A cross-sectional study,
X. Jin et all,Plos Medicine, giugno 2021;
https://doi.org/10.1371/journal.pmed.1003597
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