A cura di: Eleonora Morini
Dilaga la violenza contro il personale sanitario
Autore: Nelson R “The Lancet”, Aprile 2014La violenza contro il personale sanitario è diffusa in tutto il mondo e coinvolge tutti gli operatori, impegnati in ogni ambito. I responsabili delle violenze sono per lo più i pazienti ed i loro familiari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che circa il 50% del personale sanitario in un anno ha subito almeno un attacco fisico o verbale. Gli infermieri in generale sono i più esposti. Da dati ottenuti da varie parti del mondo emerge che, nell’ultimo anno, circa 1/3 di essi ha subito attacchi fisici, 2/3 attacchi verbali ed ¼ violenza sessuale. I reparti più interessati sono quelli d’urgenza, geriatria e psichiatria. Nei paesi anglosassoni sono più frequenti violenze fisiche e sessuali, soprattutto ad opera dei pazienti, mentre nei paesi del Medio Oriente gli eventi più frequenti sono il mobbing e le aggressioni verbali, soprattutto da parte di parenti ed amici.
Questi dati, già così allarmanti, sono in realtà molto sottostimati, infatti solo il 20-30% di questi episodi viene denunciato. La mancata denuncia è dovuta in parte all’assenza di successivi adeguati provvedimenti ed in parte alla paura di perdere il posto di lavoro.
Per invertire questa tendenza negli USA sono stati implementati i servizi di vigilanza (telecamere di sorveglianza, metal detector, etc) e sono state emanate leggi che riconoscono la violenza contro il personale sanitario come un crimine specifico. Ma in realtà per prevenire realmente questi episodi andrebbero garantiti ambienti di lavoro sereni ed efficienti e andrebbe adeguatamente formato il personale sanitario anche alla gestione del delicato rapporto interpersonale col paziente il quale, sentendosi realmente preso in carico, possa gestire meglio lo stress emotivo e quindi non perdere il controllo.
Tackling violence against health-care workers, Nelson R
"The Lancet", Aprile 2014
Torna alla lista
Le immagini a corredo degli articoli riprodotti su fivehundredwords.it provengono da ricerche effettuate su Google Image