A cura di: Gerardo D'Amico
Dottor Web & Mister Truffa
Autore: Gerardo D'AmicoOccorrono meno di 500 parole per presentare il mio libro, Dottor Web & Mister Truffa (come internet ti ruba salute e soldi), chi volesse leggerlo lo trova su Amazon in versione cartacea ed eBook, su Kobo ed altre piattaforme digitali in versione elettronica.
Purtroppo questo libro nasce dalla cronaca, quella drammatica di Francesco Bonifazi morto a 7 anni perché la sua otite invece di andar via in 5 giorni di un antibiotico dal costo di 4 euro e 60 centesimi è stata “curata” con l’omeopatia, due settimane strazianti poi l’encefalite, la morte.
O quella di Eleonora, 17 anni quando le avevano diagnosticato una forma di leucemia che guarisce nel 90% dei casi, ma coi farmaci veri: i suoi genitori firmarono per dimetterla dall’ospedale, la portarono a morire in Svizzera “curata” col criminale metodo Hamer, vitamine, cortisone e “ricerca del trauma” per affrontare i tumori ed ogni altra malattia. O da quella della giovane madre, “curata” ad Udine sempre con la Nuova Medicina Germanica, lascia due piccoli orfani.
Ho dragato la rete, i social, a caccia di truffe criminali come questa, ma dai vaccini all’alimentazione, dalle diete ai problemi dell’apparato genitale o alle ossa e mille altri ancora sono innumerevoli le soluzioni “miracolose” che vengono suggerite, che quanto meno ritardano la soluzione del problema. Quando non lo aggravano: quelli che inghiottono vagonate di vitamina C, credendo di rinforzare il sistema immunitario e si ritrovano coi calcoli renali. O quelli che usano argento colloidale contro le “infezioni” che vedono ogni dove e si ritrovano sfigurati perché ad alte dosi l’argento si fissa nella pelle, e non va più via.
Userò quindi le mie 500 parole per parlare del dilemma che mi sono posto, quando ho iniziato a scrivere Dottor Web & Mister Truffa. Sono un giornalista che lavora nel servizio pubblico, devo non solo essere ma anche apparire al di sopra delle parti, equidistante. Questo impone in generale la mia professione, a maggior ragione se la esercito per una Azienda particolare come quella per cui lavoro.
Qualcuno, leggendo le parole chiare e dirette che ho voluto utilizzare sulle medicine “alternative”, sui “rimedi” cui crede tanta gente avrebbe potuto farsi l’idea che io sia di parte, che non sia obiettivo? Spendiamo ogni anno 3 miliardi di euro in integratori, 350 milioni in omeopatia, 300 milioni in analisi per le “intolleranze” alimentari: vuol dire che ci sono milioni di persone che ci credono, sarebbe stato giusto e soprattutto non criticabile mettere i piedi in quel ricchissimo piatto (per chi produce questa roba) da loro pagato salatamente? Ci ho messo 500 nanosecondi, per dire: sì. Non solo è giusto, ma è un dovere, soprattutto per un giornalista del Servizio Pubblico, dire senza girarci attorno come stanno le cose. Che sulla salute e l’ipocondria c’è gente che fa milioni, e spaccia per scienza quello che è solo spazzatura o andrebbe bene, ma in altri contesti e soprattutto sotto controllo medico.
Nel libro, le interviste a 15 big della scienza ristabiliscono la verità. Quella basata sui fatti.
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