A cura di: Eleonora Morini
I cibi arricchiti con zuccheri addizionati aumentano il rischio di morte cardiovascolare
Autore: Yang QGli autori hanno analizzato l’uso di zuccheri addizionati alla dieta nella popolazione americana dal 1988 al 2010, e la mortalità cardiovascolare che ne è associata, in più di 11.000 individui seguiti per circa 14 anni.
E’ emerso che la percentuale di calorie giornaliere derivate da zuccheri addizionati: è aumentata dal 1988 al 2004, per poi diminuire dal 2005, ed è in media, del 10%.
Le principali fonti di zuccheri addizionati sono: le bevande zuccherate (37%), i dolci a base di cereali (14%), bevande alla frutta (9%) e caramelle (6%).
La correlazione col rischio di morte per malattie cardiovascolari è dose-dipendente: infatti, da un’assenza del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari in chi assume meno del 10% delle calorie giornaliere tramite gli zuccheri addizionati, si passa ad aumento del rischio del 30% e del 300%, in chi ne assume più del 10% e del 25%, rispettivamente. Per fare un esempio di facile comprensione, bere due bevande zuccherate al giorno è sufficiente per far aumentare il rischio di morte cardiovascolare del 18%; una lattina di queste bevande, infatti, contiene circa 35 g di zucchero ovvero il 7% delle calorie presenti in una dieta media di 2000 kcal/die.
Anche se i meccanismi con cui ciò avviene non sono completamente chiari, questo lavoro ha comunque importantissimi risvolti. Infatti, fino ad ora le principali società scientifiche non hanno trovato un accordo unanime sulla quota di calorie giornaliere che possono derivare dagli zuccheri addizionati (alcune ne consigliano il 5% altre il 25%) e questo ha lasciato, purtroppo, una certa libertà alle industrie alimentari, sulla quantità di zuccheri che possono essere aggiunti ai vari prodotti alimentari, nel momento del loro confezionamento.
Added sugar intake and cardiovascular diseases mortality among US adults, Yang Q
“JAMA” febbraio 2014
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