A cura di: Eleonora Morini
LA TERAPIA MIGLIORE PER IL DIABETE MELLITO TIPO 2? L’ATTIVITA’ FISICA
Autore: C.S. MacDonald et alSono stati reclutati 92 pazienti affetti da diabete mellito tipo 2 da 10 anni, in terapia con farmaci ipoglicemizzanti, che non fossero insulina, farmaco associato ad una maggiore gravità della patologia. Sono stati assegnati casualmente o ad un gruppo che riceveva i consigli standard sullo stile di vita, i famosi 150 minuti/settimana, oppure ad un gruppo che riceveva una consulenza individualizzata che mirasse anche ad aumentare la durata complessiva dell’esercizio fisico. E’ stato quindi valutato se il maggior esercizio fisico era associato ad una maggior possibilità di ridurre la terapia farmacologica.
Alla fine dello studio, durato un anno è emerso che più attività fisica era stata eseguita e più si poteva sospendere la terapia farmacologica ipoglicemizzante. Infatti questo avveniva nel 16% dei pazienti che avevano fatto attività fisica standard (150 min/settimana), ma passava al 47%, 60% e 70% in chi aveva praticato rispettivamente 178 min/settimana, 296 min/ settimana e 380 min/ settimana (poco meno di un’ora al giorno).
Ma l’informazione clinica più importante che questo studio ci dà è il “numero necessario da trattare” (number needed to treat, NNT), cioè la stima del numero di pazienti da trattare perché uno di essi ne tragga beneficio in termini di sospensione della terapia farmacologica. Bene, per sospendere la terapia ipoglicemizzante ad un paziente bastava trattarne 4 con 178 min/ settimana, 3 con 296 min/ settimana ed addirittura solo 2 con 380 min/ settimana. Per chiarire l’importanza di questo dato, può essere utile fare un esempio con le statine, tra i farmaci più efficaci nel settore delle malattie cardiometaboliche: il NTT per ottenere la riduzione di un evento cardiovascolare grazie al trattamento con statine per 10 anni va da 10 a 40, in base al dosaggio del farmaco e la % di rischio cardiovascolare. Questo per dire che un NTT tra 2 e 4 è davvero di notevole interesse.
Lo studio ci suggerisce quindi che, investendo nella regolare attività fisica, da 25 muniti al giorno ad 1 ora circa, è possibile discontinuare l’uso dei farmaci ipoglicemizzanti che, come sappiamo, non solo hanno elevati costi per la sanità, ma sono anche gravati da effetti collaterali, alcuni dei quali possono interferire con le normali attività quotidiane (per esempio importanti riduzioni di glucosio nel sangue), oltre che, ovviamente, migliorare i fattori di rischio cardiovascolare ed il benessere psicofisico in generale.
Dose-response effects of exercise on glucose-lowering medications for
type 2 diabetes: a secondary analysis of a randomized clinical trial,
C.S. MacDonald et al, Mayo Clin Proc, 2020.
DOI: 10.1016/j.mayocp.2019.09.005
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