A cura di: Eleonora Morini
Le bevande zuccherate possono essere pericolose per la nostra salute.
Autore: L. J. Collin et al.I ricercatori hanno estrapolato i dati di 13.440 partecipanti allo studio REGARDS (Reasons for Geographic and Racial Differences in Stroke). Questi volontari all’entrata nello studio, non soffrivano né di malattia cardiovascolare nota né di diabete e compilavano un questionario sul consumo abituale di alcuni prodotti alimentari nell’anno precedente. I partecipanti avevano un’età media di 65 anni, il 70% era sovrappeso o obeso ed il 97% aveva consumato regolarmente bevande zuccherate, per circa 320 ml al dì. Durante lo studio, durato 6 anni, si sono registrati 1000 decessi di cui 168 per cause cardiovascolari ed è emerso che l’assunzione di ogni porzione da 360 ml di qualsivoglia bevanda zuccherata aumenta il rischio di mortalità generale dell’11%,. Da sottolineare che, se analizzati separatamente, anche i succhi di frutta naturali, in maniera forse inattesa, contribuiscono significativamente all’aumento del rischio di morte. I dati di mortalità cardiovascolare, seppur nella stessa direzione della mortalità generale, non raggiungono una significatività statistica che permette di associare l’uso di bevande zuccherate ad un aumentato rischio.
Questo studio, pioniere nel suo genere sebbene con molte limitazioni come l’utilizzo di una popolazione troppo specifica (solo anziani in sovrappeso/obesi), un metodo impreciso per valutare il consumo di bevande e soprattutto con una rilevazione effettuata solo all’inizio dello studio e un numero esiguo di decessi registrati, suggerisce che l’elevato consumo di bevande zuccherate, compresi i succhi di frutta naturali al 100%, può mettere a rischio la nostra salute. Allo stato attuale, in attesa di studi più ampi e meglio disegnati, è consigliabile ridurre l’assunzione di queste bevande e possibilmente iniziare ad attuare politiche sociali atte a controllarne e limitarne il consumo.
Association of Sugary Beverage Consumption With Mortality Risk in US Adults
A Secondary Analysis of Data From the REGARDS Study,
L. J. Collin et al., JAMA Network Open, maggio 2019
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