A cura di: Eleonora Morini
Le riforme democratiche fanno bene anche alla salute
Autore: Pieters HGli autori hanno confrontato il tasso di mortalità infantile (numero di bambini morti prima dei 5 anni su 1000 nati vivi) di circa 30 Stati dell’Asia, Africa e America Latina che tra il 1960 ed il 2010 sono diventati democratici, con quello di altrettanti Stati rimasti con regimi autocratici. La valutazione del tipo di regime politico, è stata derivata da indicatori, creati sommando diversi parametri che, tipicamente, si associano alla democratizzazione di uno stato e, al contrario, ad un regime tanto più autoritario quanto più assenti. Alcuni dei parametri presi in considerazione sono stati la riduzione della popolazione rurale, dell’analfabetismo tra le donne, dei conflitti interni, l’implementazione dello sviluppo economico e del commercio verso l’estero.
La transizione politica ha avuto effetti tanto più marcati sulla mortalità infantile quanto più questa era elevata prima del processo di democratizzazione. Nei Paesi con più alto tasso di mortalità questo si è ridotto dell’8% e del 13% dopo rispettivamente 5 e 10 anni dal cambio di governo, con picchi del 40% in alcuni Stati africani, come il Senegal. D’altra parte, non si è documentato in nessun Paese un aumento della mortalità infantile.
Gli autori giungono quindi alla conclusione che, ammettendo che la mortalità infantile sia la diretta conseguenza del disagio sociale e della povertà, le riforme democratiche sono in grado di migliorare le condizioni di salute soprattutto dei meno abbienti e tanto maggiore è il disagio sociale, tanto più è palese l’effetto del processo di democratizzazione. Studi disegnati appositamente, saranno necessari per capire attraverso quali meccanismi specifici ciò avviene.
Effect of democratic reforms on child mortality: a synthetic control analysis, Pieters H,
“Lancet Global Health”, agosto 2016
Torna alla lista
Le immagini a corredo degli articoli riprodotti su fivehundredwords.it provengono da ricerche effettuate su Google Image