A cura di: Eleonora Morini
L’inquinamento uccide e ci costa pure un sacco di soldi.
Autore: Landrigan PJ et alAnalizzando i dati sanitari, economici e ambientali forniti dalle maggiori organizzazioni mondiali, relativi all’anno 2015, la commissione ha concluso che l’inquinamento:
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Ha causato 9 milioni di morti premature, ovvero il 16% di tutte le morti nel mondo; pari a tre volte quelle dovute all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria messe insieme e a 15 volte quelle provocate da tutte le guerre. Il 92% dei decessi è avvenuto nei paesi in via di sviluppo, dove rappresenta la quarta causa di morti premature.
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E’ stato responsabile del 26% dei decessi per cardiopatia ischemica, del 23% per ictus, del 51% per malattia polmonare cronica ostruttiva e del 43% per cancro ai polmoni.
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Più pericoloso è quello dell’aria che ha provocato, infatti, il 60% delle morti, seguito da quello dell’acqua, dei posti di lavoro e dei metalli pesanti.
Inoltre è stato calcolato che la perdita di benessere riconducibile all’inquinamento è di circa 4600 miliardi di dollari (6,2% della produzione economica mondiale); il PIL dei Paesi a basso e medio reddito si riduce del 2% l’anno a causa della perdita di produttività, mentre aumentano fino al 7% i costi sanitari.
Questo rapporto è importantissimo perché evidenzia in modo indiscutibile l’impatto dell'inquinamento sul rischio di morte e malattie. E, se ciò non bastasse a convincere i governi a contrastare l’inquinamento, mostra anche i dati relativi ai benefici economici che derivano dal combatterlo. Infatti, negli Stati Uniti, per ogni dollaro investito nel controllo dell’inquinamento atmosferico dal 1970, ne sono stati guadagnati, in termini di salute e produttività, ben 30. Conviene, no?
The Lancet Commission on pollution and health, Landrigan PJ et al,
“The Lancet”, ottobre 2017
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