A cura di: Eleonora Morini
L’obesità aumenta il rischio di alcuni tumori
Autore: Bhaskaran K et al.Gli autori hanno utilizzato i dati clinici informatizzati, raccolti dai medici di famiglia del Regno Unito. Più di 5 milioni di individui con età superiore a 16 anni senza alcun tumore al momento dell’arruolamento e per cui era disponibile il valore di BMI, sono stati seguiti per circa 7 anni. Durante tale periodo il 3.2% degli individui (N=166.955) ha sviluppato una delle 22 forme tumorali prese in considerazione. Il BMI, dopo aver eliminato fattori confondenti, è risultato essere associato con 17 di queste. In particolare, per ogni aumento di 5 punti di BMI si è osservato il seguente aumento percentuale di rischio delle singole tipologie di tumori: utero (62%), colecisti (50%), rene (25%), fegato (26%), esofago (16%), cervice uterina (14%), colon e pancreas (11%), tiroide ed ovaie (9%), stomaco (8%), leucemia (7%) e seno, retto e vescica (5%). Il BMI aveva un effetto protettivo invece per il tumore alla prostata e al seno, nell’età fertile, con riduzione del rischio del 4% e 11% rispettivamente. Considerando un rapporto di causa ed effetto tra sovrappeso/obesità e le forme di tumore esaminate, gli autori hanno valutato che la causa determinante il 40% di tutti i tumori dell’utero è l’ eccesso di adipe ed lo è anche del 10% di tutti i tumori del fegato, colon, reni e vescica. Infine hanno calcolato che l’aumento di un solo punto di BMI nella popolazione britannica può essere responsabile di circa 4000 nuovi casi di tumore all’anno. Questi dati rafforzano ulteriormente la necessità di combattere, con strategie adeguate, il dilagante aumento dell’obesità che è ormai diventato uno dei principali problemi della sanità pubblica.
Body-mass index and risk of 22 specific cancers:
a population-based cohort study of 5.24 million UK adults
Bhaskaran K et al.
“Lancet”, agosto 2014
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