A cura di: Eleonora Morini
Rapporto Mondiale sull’Alzheimer 2014: dito puntato sulla prevenzione
Autore: World Alzheimer Report 2014La demenza è una sindrome causata da diverse malattie progressive che intacca le funzioni cognitive quali la memoria, il pensiero, il comportamento e la capacità di eseguire le attività quotidiane. Colpisce soprattutto le persone anziane, anche se circa il 10 % dei pazienti hanno meno di 65 anni. E’ stato stimato che ritardandone l’insorgenza di soli 5 anni si avrebbe un dimezzamento della prevalenza nella popolazione mondiale, con un conseguente importante impatto sulla sanità. Per questo motivo, oltre che per l’incurabilità di queste sindromi, molti studi epidemiologici e sperimentali si sono concentrati sull’identificazione di possibili fattori di rischio modificabili. Gli autori del Rapporto mondiale sull’Alzheimer 2014 hanno riassunto tale letteratura, individuando 4 ambiti nei quali è possibile intervenire attivamente per prevenzione efficacemente l’insorgenza della demenza:
- Sviluppo psicofisico: un’adeguata istruzione, intesa come cultura e conoscenze acquisite soprattutto in età giovanile, riduce del 40% circa il rischio di sviluppare la demenza da anziani. L’ipotesi è che le opportunità educazionali e formative avute nell’infanzia possano determinare cambiamenti strutturali del cervello che gli conferiscono una maggiore capacità di sopperire ai deficit cognitivi e quindi ne ritardano la manifestazione clinica.
- Psicopatologia: la depressione può quasi raddoppiare il rischio di demenza.
- Stile di vita: Una dieta bilanciata, ovvero mediterranea, l’uso di moderate quantità di alcool ed impegnarsi in attività cognitive, sembrano essere fattori protettivi, anche se mancano dati certi al riguardo. Ciò che invece è certo è che il fumo di sigaretta ne aumenta il rischio del 50%, e l’attività fisica lo riduce del 40%.
- Rischio cardiovascolare: prendersi cura del proprio cuore significa ridurre il rischio di demenza, infatti tutti i fattori di rischio per malattie cardiovascolari sono fattori di rischio anche per la demenza: l’ipertensione arteriosa, l’obesità, la dislipidemia, il diabete mellito aumentano singolarmente il rischio di demenza dal 30 al 60% circa.
Gli autori concludono il rapporto chiedendo che la demenza venga inserita nei programmi di salute pubblica nazionali e mondiali alla pari delle principali malattie non trasmissibili. Per ridurne la prevalenza e l'impatto che ha su famiglie e società, è necessario, infatti, un approccio globale che comprenda non solo aspetti inerenti la salute e la ricerca scientifica ma anche quelli dei livelli educazionali e della promozione di una vita sana ed attiva.
Dementia and risk reduction, an analysis of protective and modifiable factors,
Alzheimer’s disease international, settembre 2014
http://www.alz.co.uk/research/WorldAlzheimerReport2014.pdf
Torna alla lista
Le immagini a corredo degli articoli riprodotti su fivehundredwords.it provengono da ricerche effettuate su Google Image