A cura di: Eleonora Morini
Sovrappeso e obesita': possibili cause di morte prematura
Autore: The LancetGli autori hanno raccolto i dati di 239 studi pubblicati dal 1970 al 2015, riguardanti 10 milioni di persone, con età compresa tra 20 e 90 anni, seguite per una media di circa 14 anni. Per valutare l’effetto dell’eccesso di adipe sulla mortalità, limitando l’interferenza di altri fattori negativi sulla salute, sono stati analizzati, tramite lo strumento statistico noto come meta-analisi, solo i dati di circa 4 milioni d’individui che, all’inizio dello studio, non fumavano e non presentavano malattie croniche. Da queste analisi è emerso che il rischio di morte per diverse cause (malattie cardiovascolari, respiratorie, tumori) aumenta
gradualmente di circa il 30% per ogni 5 punti di BMI a partire dal valore di 25 Kg/m². Questo incremento di rischio è
- maggiore negli uomini (dove raggiunge il 50%) rispetto alle donne;
- maggiore in un range di età tra 35-49 anni, rispetto agli ultrasettantenni (50% vs 20%, rispettivamente);
- simile in tutti i continenti analizzati.
Oltre un certo livello di BMI il rischio di morte, s’impenna così che nei soggetti con obesità grave, cioè con un BMI maggiore di 40 Kg/m² (per esempio: una persona alta 1,70 mt con un peso superiore a 120 kg) il rischio di morte è addirittura a triplicato.
Sebbene, come tutti gli studi che analizzano a posteriori dati già pubblicati, anche questo ha dei limiti, la forza dei dati è tale da suggerire l’implementazione di nuove strategie per combattere ad ampio spettro il problema dell’eccesso di peso, riducendo il quale, nella sola Europa, si potrebbe evitare il 14% delle morti che occorrono prima dei 70 anni, dette premature.
Body-mass index and all-cause mortality: individual-participant-data
meta-analysis of 329 prospective studies in four continents,The Global BMI Mortality Collaboration
“The Lancet”, Agosto 2016
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