A cura di: Eleonora Morini
Stress sul lavoro e rischio di tumori
Autore: Heikkilä K, “British Medical Journal” febbraio 2013Lo stress può essere definito come una sindrome da adattamento a sollecitazioni esterne che perturbano l’equilibrio dell’organismo, attivando una serie di reazioni neurologiche, emotive, ormonali ed immunologiche. L’attivazione cronica di questi sistemi fisiologici causa, a sua volta, uno stato d’infiammazione cronica, che sappiamo avere un ruolo nello sviluppo dei tumori.
Sulla base di questo razionale, gli autori hanno studiato gli effetti di un tipo specifico di stress, quello lavorativo (inteso come squilibrio tra le richieste avanzate e le risorse a disposizione per farvi fronte), sul rischio di tumori. Hanno raccolto ed analizzato i dati di 12 studi diversi, tutti condotti nel Nord Europa dal 1985 al 2008, per un totale di circa 110.000 persone, che sono state seguite per circa 12 anni. Nessuna di esse aveva, al momento del reclutamento, una malattia tumorale in atto o una storia pregressa di tumori.
Lo stress lavorativo è stato valutato con appositi questionari, mentre l’insorgenza di tumori è stata documentata dalla consultazione dei registri ospedalieri e dei medici curanti. Durante lo studio si sono verificati 5.700 casi di tumore. I risultati dimostrano che lo stress lavorativo non aumenta il rischio di sviluppare tumori né considerati nel loro insieme né analizzando alcune forme specifiche, come quello del colon, del polmone, della mammella e della prostata.
Questi risultati suggeriscono che lo stress lavorativo non può essere considerato un importante fattore di rischio per lo sviluppo di tumori; d’altra parte non si può escludere, che altri tipi di stress, come ad esempio quello derivato da eventi negativi della propria sfera affettiva, possano avere un qualche rapporto con le malattie tumorali. Come sempre, sono necessari studi specifici per rispondere a specifici quesiti.
Work stress and risk of cancer: meta-analysis of 5700 incident cancer events in 116000 European men and women,
Heikkilä K, “British Medical Journal” febbraio 2013
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