A cura di: Eleonora Morini
Una bugia tira l'altra e il nostro cervello ci si abitua!
Autore: Garrett N et alI ricercatori hanno creato un esperimento articolato, tale da incoraggiare in modo subdolo i volontari a mentire, senza influenzarne direttamente il comportamento e senza condizionarli per dover ammettere la loro disonestà.
L’esperimento consisteva nel mostrare dei barattoli contenenti quantità diverse di monetine a volontari che dovevano poi comunicarne la stima a una persona che guardava i barattoli da un’altra stanza, con una visuale peggiore ed era, all’insaputa dei volontari, un complice dei ricercatori. Erano previste ricompense in denaro per i volontari di volta in volta diverse ovvero: in alcuni test una risposta corretta implicava una ricompensa per entrambi i partecipanti; in altri solo per il volontario, in altri era maggiore solo se il partner sbagliava; in altri ancora era inferiore se il partner rispondeva meglio. I volontari inoltre ritenevano che il partner non fosse a conoscenza di questa struttura d’incentivi, ma che lavorasse sinergicamente con loro solo per fornire la stima più accurata.
Si è osservata un’escalation di bugie soprattutto quando c’era la possibilità di ottenere una ricompensa più alta a discapito del partner.
I volontari sono stati inoltre sottoposti ad una risonanza magnetica funzionale, esame che consente di osservare l’attività di specifiche aree del cervello. Questa ha documentato una sempre minore attivazione dell’amigdala (la struttura del cervello coinvolta nel gestire le emozioni) all’aumentare delle bugie, soprattutto se erano dette per un proprio vantaggio.
Nel loro insieme, questi risultati, che andranno comunque confermati su studi più ampi e con esperimenti più sofisticati, suggeriscono un possibile meccanismo biologico che sottende l'escalation di disonestà, rappresentato dall’assuefazione dell’amigdala alle bugie, tanto più marcata quanto più bugie vengono dette e quanto più lo si fa per un proprio tornaconto. Ciò, probabilmente, sta alla base della graduale riduzione del senso di colpa e del disagio sociale che caratterizza un comportamento abitualmente disonesto.
The brain adapts to dishonesty, Garrett N et al,
Nature Neuroscience, ottobre 2016
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