Con gli OGM siamo... ai confini della realtà!
L'ostracismo verso gli organismi vegetali geneticamente modificati (OGM) è un’altra di quelle storie che solo in un contesto scientificamente confuso può trovare posto. Modifichiamo geneticamente i batteri per produrre nuovi farmaci e i topi da laboratorio per scoprire nuove cause di malattie e nessuno se ne lamenta, comprensibilmente. Se invece modifichiamo geneticamente il mondo vegetale, succede un putiferio, pur in senza alcuna evidenza di danni alla salute dei consumatori. E, come si evince dalla nota odierna, su queste paure irrazionali si appoggiano, cinicamente, interessi di parte. (vt)
Gli agricoltori che nel mondo coltivano piante migliorate dall’ingegneria genetica (ogm) sono quasi 18 milioni, per oltre 180 milioni di ettari. E’ vero che metà della produzione mondiale deriva dagli Stati Uniti, ma questo garantisce anche sulla sicurezza di queste piante: a quasi vent’anni dalla loro commercializzazione non un solo caso d’intossicazione o danno sanitario è stato registrato dai Centers for Disease Control; che invece elencano centinaia d’intossicazioni all’anno associate al consumo di alimenti da agricoltura biologica. Con gli ogm s’inquina anche di meno, malgrado la propaganda li descriva come minacce per l’ambiente.
Autore/i
-
Gilberto Corbellini
Gilberto Corbellini è professore ordinario di storia della medicina e docente di bioetica alla Sapienza, Università di Roma. Ha pubblicato una decina di libri, oltre un centinaio articoli e collabora con Domenica del Sole24Ore.
Letture consigliate
Recentemente
UNA BREVE ATTIVITA' FISICA INTENSA, RIDUCE IL RISCHIO DI MORTE DEI PAZIENTI CON ALZHEIMER
Pubblicato il: 16/02/2024
ANCHE POCHISSIMA ATTIVITA' FISICA FA BENE, PURCHE’ SIA INTENSA
Pubblicato il: 07/09/2023
Il cambiamento climatico rappresenta un’emergenza sanitaria e come tale andrebbe finanziato.
Pubblicato il: 12/06/2024
Cio' che mangiamo influenza la salute del pianeta e la nostra
Pubblicato il: 05/03/2024
Le immagini a corredo degli articoli riprodotti su fivehundredwords.it provengono da ricerche effettuate su Google Image