Pubblicato il 13/04/20

Salute o lavoro?

La pandemia di COVID-19 pone nuovi problemi di organizzazione sociale o riporta alla giusta attenzione alcuni di quelli già noti ma mai risolti. Uno tra i più importanti si riferisce alla scelta fra diritti che, se pur legittimi, entrano tra loro in conflitto in alcune circostanze. E quando uno dei diritti è quello alla salute si sta davvero in bilico su un filo sospeso nel vuoto. Il dilemma fra salute e privacy viene discusso in una delle due "letture consigliate" che si riferisce ad un articolo di Yuval Noah Harari (http://www.fivehundredwords.it/letture-consigliate). In questa nota, invece, affrontiamo il dilemma fra salute e lavoro, argomento spinosissimo e molto dibattuto negli ultimi anni (per esempio a proposito della faccenda ILVA) che ora torna di prepotenza nel dibattito pubblico a causa della COVID-19. (vt)
Salute o lavoro? Protezione dal contagio o benessere fisico e psichico, anche grazie alla possibilità di uscire? Sono queste le domande che tutti ci poniamo in questi giorni. Come se fosse possibile operare una scelta netta. Come se, in tempi normali, operassimo scelte nette. Come se il problema fosse quello di esorcizzare i rischi, non quello di gestirli in modo adeguato.
Non è così. Sempre, e giustamente, operiamo un bilanciamento fra diversi valori ed interessi, cercando di fare in modo che questo bilanciamento sia il più equilibrato possibile.

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Autore/i

  • Luciano Butti
    Luciano Butti, avvocato, insegna diritto internazionale dell'ambiente all'Università di Padova. In passato è stato magistrato per 13 anni e, nel 2007, Visiting Scholar presso l'Università di Cambridge e il Clare Hall College. Si occupa da sempre dei legami fra diritto, scienza e nuove tecnologie, tanto in pubblicazioni accademiche che nella divulgazione.Ritiene che, sempre nel rispetto dei diversi ruoli, occorra 'più scienza' nelle decisioni dei giudici e della politica.
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