Trombosi venosa profonda ed embolia polmonare
Oggi spendiamo….poche centinaia di parole sulla trombosi venosa profonda e la sua più grave sequela rappresentata dall’embolia polmonare. Detta semplicemente, si tratta della formazione di trombi (coaguli di sangue) nelle vene profonde delle gambe. Come leggerete è un evento raro ma potenzialmente fatale quando il trombo si mobilizza dagli arti inferiori ed arriva nelle arterie polmonari. E’ bene, quindi, conoscerne i contorni, soprattutto quando occorrono alcuni fattori di rischio abbastanza comuni quali fumo di sigaretta, obesità, lunghi viaggi in aereo o in macchina che costringono alla posizione seduta per molte ore (alzatevi ogni 2 ore circa e per una decina di minuti costringete i vostri polpacci a contrarsi andando in punta di piedi). O ancora, specificamente nelle donne, l’uso della pillola anticoncezionale e la gravidanza. E’ proprio su quest’ultimo punto che si sofferma la nota odierna, sottolineando come nel nostro Paese si possa fare di più sul versante della prevenzione, allineandoci così ai Paesi del Nord-Europa. (vt)
Autore/i
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Elvira Grandone
Elvira Grandone, medico ricercatore. Si occupa di malattie monogeniche e multifattoriali, particolarmente coinvolta in progetti di ricerca sulla salute della donna. Autrice di numerosi articoli su riviste internazionali e di linee-guida nazionali sul rischio tromboembolico nella donna e sulla gestione di patologie ostetriche. Co-autrice anche di un documento coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità sul rischio trombotico da contraccettivi orali.
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