Aggiornamento obbligatorio dei medici: molti benefici e qualche rischio.
L’importanza dell’aggiornamento certificato per i medici, i biologi e tutti gli altri professionisti che operano nel settore della sanità è, per fortuna, riconosciuto nel nostro Paese, anche se ancora manca uno strumento che lo renda operativamente e pienamente obbligatorio. Rappresenta un’arma fantastica per migliorare la qualità dell’assistenza. La nota di oggi ne spiega il perché. Tuttavia, anche quest’arma può essere a doppio taglio. I corsi di aggiornamento si basano, inevitabilmente, sulla partecipazione di docenti, che sono comunemente riconosciuti “opinion leader” nei vari settori della biomedicina. Ma sono essi liberi da ogni interesse personale che confligga con un’informazione obiettiva? Soprattutto quando le procedure cliniche che vengono discusse e consigliate dai docenti prevedono l’utilizzo di strumenti (apparecchiature diagnostiche o terapeutiche, farmaci) che sono oggetto d’interessi commerciali? Non sempre. Molti di loro, infatti, sono consulenti d’industrie del settore sanitario o ne detengono pacchetti azionari. Buon per loro, ma che succede se, per esempio, si arriva a parlare dei pro e dei contro di un farmaco prodotto da un’industria farmaceutica che li ha sul libro paga? O quando addirittura si discute di studi condotti sotto la sponsorizzazione della stessa industria? Anche la persona più scrupolosa e prudente può esserne condizionata. Nell’ottica della trasparenza, i docenti elencano nella prima diapositiva della relazione la lista dei loro rapporti professionali che possono prevedere conflitti d’interesse. A volte la lista è così lunga che non si riesce a leggerla tutta nei pochissimi istanti in cui la diapositiva è proiettata. E comunque non vi è l’obbligo di indicare quali conflitti d’interesse possono specificamente riguardare l’oggetto della relazione che stanno per tenere. Non va bene; è davvero importante che i discenti sappiano chi hanno davanti per interpretare ciò che ascoltano in maniera ponderata. Ben vengano quindi i corsi obbligatori ECM, ma c’è ancora molto da fare per garantirne l’indipendenza da interessi commerciali e professionali che, per quanto legittimi, possono essere in conflitto con quelli della collettività. (vt)
Il progresso delle scienze biologiche e mediche, negli ultimi decenni, è stato il più rapido ed esteso di tutte le scienze. Si calcola che in dieci anni le conoscenze della biologia e delle medicina diventino obsolete al 50%: in parte errate, in parte incomplete. Pertanto il medico che ha studiato e si è specializzato negli anno ’80, se non si è aggiornato, oggi può contare sulla solidità dei principi generali (non tutti, ma molti) e sulla correttezza del 25% circa delle procedure diagnostiche e terapeutiche che ha imparato allora.
Autore/i
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Riccardo Vigneri
Riccardo Vigneri, Professore di Endocrinologia, past-president delle Società Italiana di Endocrinologia e di Diabetologia, svolge attività di ricerca su diabete, tiroide, tumori ormono-dipendenti. E' componente della Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina dal 2001.
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