Cure urgenti per la medicina d’emergenza. Sara' possibile salvare il pronto soccorso?
Il pronto soccorso per come lo conosciamo rappresenta uno dei cardini di un sistema sanitario universalistico. Purtroppo vari aspetti delle politiche sanitarie degli ultimi anni hanno messo in crisi il funzionamento del pronto soccorso e rischiano di renderlo gravemente insufficiente. Molti altri paesi del mondo occidentale corrono lo stesso rischio. Dopo aver discusso di cosa possa fare l’utenza per proteggere il funzionamento del pronto soccorso, oggi ci focalizziamo su come perseguire questo obiettivo tramite interventi essenziali di politica e riorganizzazione sanitaria. (vt)
Negli ultimi mesi è cresciuta sempre di più l’attenzione mediatica alla crisi dei Pronto Soccorso (PS) italiani. Le sue radici si trovano nella carenza del personale medico-infermieristico, nella riduzione dei posti letto ospedalieri e dei servizi territoriali con conseguente sovraffollamento, allungamento dei tempi di attesa e maggior possibilità di errore. A questo si aggiungono episodi di aggressività da parte dell’utenza nei confronti dei sanitari, schiacciati nella morsa del “troppo e troppo in fretta”, spettatori innocenti di dinamiche generali che non dipendono da loro. Vedendo i propri sforzi, sacrifici e competenze non più riconosciuti, sempre più spesso medici ed infermieri lasciano questa occupazione alla ricerca di un ambito professionale più appagante.
Autore/i
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Tiziana Brambati
Tiziana Brambati è medico specialista in Geriatria. Ha lavorato presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’Ospedale E. Agnelli di Pinerolo, dove ha svolto ricerca sugli accessi inappropriati in Pronto Soccorso. Attualmente lavora presso la Medicina Interna dell’Ospedale Civile di Saluzzo. Si interessa di progetti di conciliazione ospedale-territorio in particolare per i soggetti più fragili e con malattie croniche.
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