Pubblicato il 20/11/17

Le Cure Palliative

La medicina si evolve. Spesso ciò accade grazie a nuove tecnologie diagnostiche o terapeutiche; altre volte, più semplicemente, utilizzando il buon senso e arricchendolo con robuste evidenze, ottenute tramite l’applicazione rigorosa del metodo scientifico. L’attenzione a evitare eccessi diagnostici, il tentativo di ridurre il volume di prescrizione terapeutica, la scelta di terapie che a parità di efficacia siano le meno costose, sono tutti aspetti di un’evoluzione positiva della medicina dei nostri tempi di cui abbiamo già parlato. Oggi portiamo alla vostra attenzione, una sanità che si evolve nella sua capacità di prendere in carico non la malattia ma il malato nella sua complessità di paziente che soffre, membro di una famiglia in ansia, individuo sociale con tutte le specifiche aspettative che lo caratterizzano. E le cure palliative rappresentano proprio la quint’essenza di una visione olistica della medicina. (vt)
La parola “palliativo” rimanda, nella comune accezione, ad un idea di “inutilità”. Nell’ambito della salute “palliazione” fa pensare ad un intervento terapeutico che, in mancanza di una prospettiva di guarigione, è fondamentalmente superfluo. Ma, dal punto di vista etimologico “palliativo” deriva dalla parola Latina “Pallium”, che significa mantello. Come un mantello avvolge un corpo infreddolito adattandosi alle forme sue proprie e riscaldandolo, così le cure palliative hanno come obiettivo “l’avvolgere” il paziente (e la sua famiglia), prendendosene cura e proteggendoli nel momento della malattia a prognosi infausta.

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Autore/i

  • Marco Colotto

    Marco Colotto è medico specialista in Medicina Interna e in Igiene e Medicina Preventiva.
    Ha lavorato per anni nella medicina di urgenza e nella prevenzione cardiovascolare presso il Policlinico Umberto I di Roma e oggi prosegue l’attività clinica come libero professionista. Cura progetti di ricerca sul management dei servizi sanitari e sui percorsi integrati di cura, con particolare riferimento alla medicina domiciliare e palliativa.
    E’ docente di Igiene presso l’Università Cattolica e membro del Comitato di Bioetica presso Antea, onlus pioniera dei servizi di cure palliative nel Lazio e in altre regioni italiane.

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