In tempi di COVID-19 e' importante vaccinarsi contro l’influenza. Ma i vaccini ci sono?
Introduzione
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha rassicurato che le oltre 17 milioni di dosi acquistate dalle Regioni rispondono ampiamente al fabbisogno dei soggetti a rischio. Tuttavia è molto difficile stimare cosa accadrà per la popolazione generale: al momento le Regioni hanno ceduto alle farmacie poco più di 250.000 dosi, prevedendo un ampliamento se ne fossero disponibili altre. La Fondazione GIMBE ha condotto un’analisi per mappare le scorte regionali di vaccino antinfluenzale, valutare la potenziale copertura per le categorie a rischio e stimare la disponibilità di dosi per la popolazione generale.Per ridurre il sovraccarico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) legato alla pandemia da Sars-CoV-2 serve aumentare le coperture della vaccinazione antinfluenzale. Il Ministero della Salute raccomanda il vaccino “per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età che non hanno controindicazioni al vaccino”, con offerta attiva e gratuita per alcune categorie a rischio.
I dati sono stati ottenuti dai bandi di gara delle forniture vaccinali antinfluenzali e, ove necessario, dai responsabili dei bandi di gara o referenti regionali. Come indicatori, sono stati utilizzati i) la percentuale di dosi aggiudicate rispetto a quelle richieste; ii) la percentuale di copertura vaccinale raggiungibile nei target a rischio per età anagrafica: bambini tra 6 mesi e 6 anni e adulti di età >60 anni; iii) il numero di dosi residue di vaccino per la popolazione generale, rispetto alla copertura minima vaccinale del 75%.
La disponibilità nazionale è risultata di 17.866.550 dosi, con notevoli variabilità regionali (dettagli su https://coronavirus.gimbe.org/press/comunicati/comunicato.it-IT.html?id=259):
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7 Regioni e 2 Province autonome, rischiano di raggiungere coperture inferiori al 75% della popolazione target per età.
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12 Regioni, invece, hanno un quantitativo adeguato di vaccini per raggiungere questa copertura, ma la disponibilità di dosi residue per la popolazione non a rischio è molto variabile.
Peraltro è verosimile una sovrastima delle dosi residue perché la copertura del 75% è stata calcolata solo sul target anagrafico, vista l’impossibilità di quantificare malati cronici, donne in gravidanza, operatori sanitari, etc. D’altra parte poichè diverse Regioni stanno recuperando dosi ulteriori di vaccino non si può escludere che le disponibilità aumentino.
L’esigua disponibilità di vaccino antinfluenzale nelle farmacie dipende da tre determinanti:
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Ministero della Salute e la maggior parte delle Regioni non hanno previsto con largo anticipo l’aumento delle scorte per la popolazione non a rischio.
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Alcune Regioni non sono riuscite ad aggiudicarsi tutte le dosi richieste, causa l’aumentata domanda sui mercati internazionali e il ritardo dei bandi di gara.
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Le farmacie non possono approvvigionarsi autonomamente per mancata disponibilità del vaccino sul mercato.
L’analisi GIMBE certifica come in molte Regioni solo la decisione di escludere una o più categorie a rischio (es. bambini) dall’offerta attiva e gratuita o di accontentarsi di un target inferiore al 75% per la popolazione a rischio, permetterà l’aumento di dosi nelle farmacie. Ci si augura che la solidarietà tra Regioni e una tempestiva chiamata attiva delle fasce a rischio, così da rilasciare rapidamente alle farmacie le dosi non utilizzate, possano almeno in parte lenire gli effetti di una programmazione inadeguata.
Autore: Nino Cartabellotta
Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
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