L’affaire vaccini in eta' pediatrica: ignoranza e sciatteria!
La Fondazione GIMBE ha recentemente caldeggiato tutte le forze politiche ad interrompere il dibattito sulla rimodulazione dell’obbligo vaccinale, visti i risultati del report indipendente “Vaccinazioni in età pediatrica: impatto dell’obbligo sulle coperture vaccinali in Italia” che, analizzando i dati ufficiali del Ministero della Salute, ha documentato che:
- l’entrata in vigore del DL Lorenzin è associata ad un netto incremento delle coperture vaccinali: nella coorte 2014 +2,21% per i vaccini dell’esavalente, +7,3% per quelli del trivalente e +7,95% per la varicella;
- se la copertura nazionale risulta ≥95% per i vaccini dell’esavalente, poco al di sotto del 95% per quelli del trivalente e ben al di sotto del 60% per l’anti-varicella, analizzando le coperture delle singole Regioni emerge un quadro molto eterogeneo: 89,2%-98,4% per l’esavalente, 82,2%-97,5% per il trivalente e 3,4%- 91,7% per la varicella;
- non sono ancora disponibili evidenze sul mantenimento delle coperture massime, ove raggiunte.
In questo quadro ecco vedere la luce l’emendamento Cantù-Sileri-Fregolent al DdL S770 che intende abrogare l’obbligo di presentazione della documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni per l’accesso ai servizi scolastici. Questo emendamento, che ignora consapevolmente evidenze scientifiche e dati di copertura vaccinale e subordina la tutela della salute pubblica a compromessi politici e accordi pre-elettorali, è figlio di un recente strappo giallo-verde tra il vice-premier Salvini che lo scorso 5 marzo aveva inviato alla Ministra Grillo formale richiesta di differire la scadenza del 10 marzo, al fine di consentire l’accesso ai servizi scolastici anche ai bambini non vaccinati. Richiesta che la Ministra ha, giustamente, rigettato con convinzione visto che le Regioni avevano avuto tutto il tempo per mettersi in regola. L’emendamento ha tuttavia nel frattempo trovato nel Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato – all’insaputa e in contrasto con la linea della Grillo – l’ariete “giallo” per raccogliere tutte le istanze no-vax del Movimento 5 Stelle e proporre un emendamento formalmente bipartisan, ma in questo momento pre-elettorale fortemente voluto dai “verdi”.
Se obiettivo della discussione parlamentare è pervenire ad una politica vaccinale scientificamente valida e socialmente responsabile, bisogna innanzitutto abbandonare l’idea dell’obbligo flessibile: mancano infatti le condizioni per attuare l’obbligo solo dove si verifichino significativi scostamenti dagli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Infatti, se da un lato l’obbligo ha funzionato e le coperture vaccinali non sono ancora ottimali in tutte le Regioni, né stabilizzate in quelle che le hanno raggiunte, dall’altro la brusca transizione ad un modello basato su raccomandazione e persuasione richiede investimenti massivi (e tempi medio-lunghi) di implementazione per informazione e formazione, messa a punto di sanzioni severe per chi diffonde messaggi no-vax e anagrafi vaccinali accurate che permettano di conoscere lo stato di copertura in tempo reale.
Ecco perché la Fondazione GIMBE che da anni si batte per la tutela della salute pubblica e la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale tramite l’integrazione delle migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni professionali, manageriali e politiche, non può che rinnovare l’invito alla politica a non strumentalizzare norme e leggi che tutelano la salute delle persone, ignorando opportunisticamente evidenze scientifiche e dati epidemiologici.
Autore: Nino Cartabellotta
Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
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