Sigarette elettroniche: buone notizie ma attenzione ai giovani
Sia in UK sia in US la prevalenza di fumatori sta diminuendo, aggirandosi intorno al 15%. Tuttavia, il fumo di sigaretta rimane oggi la più importante causa prevenibile di malattie e di morte prematura e una delle più importanti cause di diseguaglianza al diritto alla salute. Pur se la nicotina causa grave dipendenza, il suo uso al di fuori del fumo di sigarette presenta negli adulti rischi modesti per la salute fisica e, se assunta in corso di gravidanza, non sembra danneggiare il feto. In UK e in US la prevalenza dell’uso di e-sigarette negli adulti è circa 5-6% (1% in chi non ha mai fumato), chiaramente più alta della media europea (2%). Il rischio di cancro con le e-sigarette è risibile, essendo largamente inferiore all'1% di quanto riscontrato con le sigarette tradizionali. Inoltre, a oggi, non sono stati riportati rischi per i fumatori passivi, cioè chi vive in ambienti in cui si usano le e-sigarette.
Nel recente studio cui sopra si accennava, sono stati paragonati due approcci per smettere di fumare: le e-sigarette vs. altri prodotti alla nicotina (cerotti, gomme, compresse, etc), associati entrambi a terapia comportamentale. I risultati sono incoraggianti perché gli ex fumatori che ancora dopo un anno si astenevano dal fumo erano quasi il doppio nel gruppo trattato con e-sigarette (18% vs 10%). Inoltre, i soggetti trattati con e-sigarette avevano un miglioramento più evidente di tosse e catarro, pur se una maggiore irritazione di cavo orale e gola. D’altra parte, tra i soggetti che dopo un anno dall’inizio erano ancora in astinenza dal fumo, l’80% del gruppo trattato con e-sigarette le utilizzava ancora mentre solo il 9% dell’altro gruppo utilizzava ancora prodotti alla nicotina. Insomma, con le e-sigarette più persone riescono a smettere di fumare ma poi restano più legati all’uso della nicotina.
Un capitolo a parte merita l’uso delle e-sigarette nei ragazzi. Mentre il report del governo UK indica che le e-sigarette non sembrano attrarre i giovani che non abbiano mai fumato, il portavoce per la salute pubblica del governo US ha dichiarato che il loro uso tra i giovani sta assumendo dimensioni epidemiche. Poiché la nicotina sembra spingere alla dipendenza da altre sostanze, compresi gli oppioidi, la preoccupazione è altissima. Quindi, visto che gli adolescenti sembrano gradire particolarmente le e-sigarette addizionate con aromi, c’è una forte richiesta perché il governo federale US permetta la vendita solo di e-sigarette non aromatizzate. Sono necessari altri studi sia sull’effetto della nicotina negli adolescenti, ancora poco noto, sia per analizzare come i giovani possano passare dalle e-sigarette alle sigarette tradizionali (o, peggio, altre droghe) ma anche come i giovani che già fumano possono invece avvantaggiarsi delle e-sigarette per smettere.
In estrema sintesi:
- il fumo di sigaretta nuoce molto gravemente alla salute;
- la nicotina, di per sé, non è dannosa, ma provoca dipendenza;
- le e-sigarette sono più efficaci di altri prodotti per smettere di fumare e non sembrerebbero danneggiare la salute negli adulti;
- le e-sigarette andrebbero evitate nei giovani in cui il loro effetto è poco noto.
Autore: Vincenzo Trischitta
Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
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