Pubblicato il 16/09/13

I conflitti d'interesse in Medicina

Le linee guida per la diagnosi e cura di molte malattie sono prodotte nel tentativo di facilitare e sistematizzare il lavoro dei medici alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche. Della indubbia utilità delle linee guida, comunemente redatte da noti esperti per conto di importanti società scientifiche, abbiamo già detto in http://www.fivehundredwords.it/post/it-luso-delle-linee-guida-in-medicina. Ma, come spesso accade, c’è pure un rovescio della medaglia. Finalmente, dopo circa 20 anni di dogmi in cui le poche voci che suggerivano cautela venivano giudicate, al meglio, bizzarre, comincia timidamente ad alzarsi il velo e non tutto quello che c’è sotto è perfettamente tranquillizzante. Anche di questo abbiamo già parlato (http://www.fivehundredwords.it/post/it-industrie-farmaceutiche-e-societ-medico-scientifiche) ma qui ci torniamo con un esempio specifico e con alle spalle la forza dei dubbi avanzati da una prestigiosa rivista scientifica, come il British Medical Journal. (vt)
Possiamo credere nelle linee guida? La risposta è “si, ma con riserva”. Si perché le linee guida informano il medico dei più attuali approcci diagnostici e terapeutici e gli permettono di assumere decisioni basate su evidenze solide. E la riserva? Ce la suggerisce il British Medical Journal, prestigiosa rivista scientifica, che ha recentemente titolato: “Perché non possiamo credere nelle linee guida”, alimentando un dibattito sulla loro validità, gli errori o i pregiudizi a cui sono esposte.

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Autore/i

  • Salvatore De Cosmo
    Salvatore De Cosmo è Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e Presidente della sezione pugliese della Società Italiana di Diabetologia. In queste vesti, si interessa di attività clinica e di ricerca in ambito endocrinologico e metabolico e di ottimizzazione dell’organizzazione sanitaria.
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