Pubblicato il 15/07/22

La demenza e' una grave emergenza sanitaria e sociale che richiede attenzione ed investimenti.

Circa il 5-8% degli ultrasessantenni soffre di qualche forma di demenza che, addirittura, interessa una persona su cinque degli ultraottantenni. Oggi nel mondo ci sono più di un miliardo di individui con più di 60 anni e la tendenza all’invecchiamento della popolazione mondiale, frutto di un aspetto positivo quale l’allungamento della vita media, non farà che aumentare ma questo vuol anche dire molti più pazienti affetti da demenza. La demenza, di cui l’Alzheimer è solo la principale forma (ne esistono di altra natura come quella legata al Parkinson o a frequenti danni ischemici cerebrali su base aterosclerotica) non solo affligge un gran numero di pazienti ma può anche devastare intere famiglie ed il network affettivo con parenti ed amici che il paziente ha creato in una intera vita di relazioni. Il problema è, quindi, della massima gravità e va affrontato con una programmazione lungimirante e adeguati investimenti economici. (vt)
Nel 2019 circa 57 milioni di persone erano affetti da demenza, una delle maggiori cause di disabilità tra i soggetti anziani. Secondo il “Global Burden of disease” i casi di demenza saranno triplicati (153 milioni) entro il 2050 se non si cercherà di contrastare i maggiori fattori di rischio oggi conosciuti. Nel 2020 la “Lancet Commission on dementia” ha stimato che circa il 40% dei casi di demenza potrebbe essere prevenuta o ritardata se si riducesse l’esposizione degli individui a questi dodici fattori di rischio: ipertensione arteriosa, fumo di sigarette, obesità, bassi livelli di scolarizzazione, depressione, diabete, inattività fisica, riduzione dell’udito, isolamento sociale, eccessivo consumo di alcol, contusioni al capo, inquinamento dell’aria.

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Autore/i

  • Vincenzo Trischitta
     
     

    Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.

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