Pubblicato il 20/11/22

Le ondate di calore aumentano il rischio di morte, soprattutto dei piu' fragili.

Lo scorso 28 luglio l’assemblea generale dell’ONU ha adottato una storica risoluzione dichiarando che l’accesso ad un ambiente pulito, salutare e sostenibile è un diritto universale dell’uomo. Dobbiamo pretendere che i nostri politici si adoperino per garantire questo diritto, senza indugi. Affrontare e ridurre gli effetti deleteri dei cambiamenti climatici può certamente salvare delle vite nel breve periodo ma solo un’azione politica coerente, determinata e proiettata nel futuro può risolvere il problema alla base. A questi argomenti, 500WORDS dedica i prossimi interventi. (vt)
Molte attività umane, così come organizzate oggi, causano inevitabilmente un riscaldamento globale del nostro pianeta e ciò, di conseguenza, aumenta il rischio di ondate di calore. Con questo termine si intende un episodio di temperatura inusualmente elevata che duri almeno 2 giorni (spesso molto di più). Poiché per “inusualmente elevata” ci si riferisce a valori al di fuori di quelli storicamente registrati in quella specifica località, se ne deduce che la stessa temperatura può rappresentare un’ondata di calore in alcuni paesi (dove l’eccezionalità dell’evento è in grado di danneggiare la salute della popolazione non abituata a difendersi da quegli eccessi) ed essere invece del tutto normale in altri paesi, abituati a quella stessa temperatura e quindi capaci di difendersene.

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Autore/i

  • Vincenzo Trischitta
     
     

    Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.

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