Selezioniamo meglio i futuri medici
La selezione della futura classe dirigente è una delle attività che meglio caratterizza la società moderna; la sua etica pubblica, il livello democratico, la capacità di proiettarsi nel futuro. Le note di oggi, preparate da due medici di successo che sanno cosa significhi esercitare la professione nelle sue varie declinazioni, criticano impietosamente l’attuale sistema dei test di accesso alla Facoltà di Medicina per la loro disorganizzazione, miopia (se non addirittura stupidità), scarsa trasparenza ed obsolescenza. Per una personalità giovane, come quella di QM - il protagonista della nostra vignetta - ed in fase di definitiva formazione, che si avvicina come candidato ad un così importante sistema di selezione constatarne la grave inadeguatezza diventa frustrante e demotivante. Che terribile responsabilità quella di contribuire ad annichilire la voglia di crescita e di affermazione dei nostri giovani, aumentando il rischio che il cinismo prevalga sugli ideali e le passioni! E, nello specifico, che terribile responsabilità, davanti ai pazienti del futuro, quella di non selezionare adeguatamente i loro futuri medici! Sull’argomento si è recentemente espresso il filosofo Umberto Galimberti su “D” di Repubblica dello scorso 13 ottobre, con un breve risposta ad una indignata studentessa che consigliamo di leggere. Ci permettiamo alcuni suggerimenti che tendono a migliorare l’attuale situazione pur nel rispetto della sacrosanta esigenza di selezione ed del mantenimento di un numero massimo di laureati compatibile con le esigenze della società. 1. Una prima selezione avvenga sulla base del profitto scolastico degli ultimi 1-2 anni della scuola superiore. Magari valutando diversamente i licei dalle scuole professionali. 2. I selezionati di cui al punto precedente abbiano libero accesso alla Facoltà di Medicina. 3. Un’ulteriore selezione avvenga dopo il primo anno di studi sulla base dei voti ottenuti. Anche su test che verifichino l’attitudine del candidato ad interessarsi di malattie e malati per tutta la vita professionale. 4. La definitiva selezione, sempre sulla base dei voti ottenuti, avvenga alla fine del secondo anno di studi. 5. Gli studenti che non superano la selezione del primo o del secondo anno, abbiano accesso garantito, se meritato sul campo con buone votazioni (anche se non sufficienti a restare in Medicina) ad uno degli altri Corsi di Laurea triennali delle professioni sanitarie (tecnici di laboratorio, infermieri, fisioterapisti, etc).
Sappiamo che esistono carenze strutturali per ospitare un alto numero di studenti in Medicina per il primo anno o due ma si può rimediare con una buona selezione post-scolastica (di cui al punto 1) ed un maggior utilizzo della formazione a distanza. Una parte significativa dell’attività didattica dei primi anni può essere svolta a distanza, senza pagare prezzi troppo alti sulla qualità dell’insegnamento. L’attuale sistema sembra non piacere ai più. Si può migliorare, come tutto; e si può migliorare senza troppe difficoltà. Lo dobbiamo ai nostri giovani, ma anche ai medici ed ai pazienti del futuro. (vt)
Come si puo' aspirare ad essere medici nel 2012?
Come si può aspirare ad essere medici nel 2012? C’è da rispondere a certe domande. Partiamo da quelle di logica. Eccone una: “Ronald E. Smith [...] ha elaborato l’ipotesi che gli studenti molto ansiosi, messi in condizione di ridere durante gli esami, debbano sentirsi più a loro agio e dare prestazioni più brillanti. [...] Si conferma l’ipotesi che l’umorismo abbia proprietà tranquillanti. Infatti, per gli studenti poco ansiosi l’umorismo non ha alcun effetto; per gli studenti molto ansiosi, invece, si nota un miglioramento dei risultati”. Ci sono quattro possibili risposte. Quella giusta sarebbe “la formulazione in termini umoristici delle domande d’esame non darebbe alcun apprezzabile vantaggio a studenti poco ansiosi”.Autore/i
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Giuseppe Remuzzi
Giuseppe Remuzzi è Direttore del Dipartimento di Medicina degli Ospedali Riuniti di Bergamo e coordina le attività di ricerca delle sedi di Bergamo dell’Istituto Mario Negri e del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare. E’ membro del “Gruppo 2003” che annovera gli scienziati italiani più citati dalla letteratura scientifica ed ha ricevuto nel 2007 il “John P. Peters Award”, il più prestigioso premio nel campo della nefrologia internazionale. E’ Commendatore della Repubblica per meriti scientifici ed editorialista del Corriere della Sera.
I test di accesso alla Facolta' di Medicina
Anche quest’anno, come ogni anno in questo periodo, l’interesse si è improvvisamente riacceso sul concorso per l’accesso alla Facoltà di Medicina. Le cronache riportano di blocchi stradali e traffico impazzito causati dal torrenziale numero di speranzosi studenti che si presentano a migliaia al concorso. Passata la sfuriata giornalistica, e presentato qualche ricorso alle autorità competenti, si ritorna presto nell’oblio lasciando un problema così importante e di rilevante interesse sociale del tutto insoluto.Autore/i
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Achille Gaspardone
Achille Gaspardone è attualmente Direttore del Dipartimento di Medicina e della Divisione di Cardiologia dell’Ospedale S. Eugenio-CTO di Roma. Ha svolto la sua attività professionale in Italia ed in prestigiosi centri esteri. E’ membro dell’American College of Cardiology e dell’European Society of Cardiology.
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