Il vaccino Astra Zeneca - una storia confusa, se non si forniscono tutti i dati disponibili

Introduzione

 
 
 

 
 
Un numero considerevole di persone rifiuta Vaxzevria, il vaccino di AstraZeneca anti COVID-19 (si legge sui giornali che nei giorni scorsi in Sicilia sia stato rifiutato dall’80% degli eleggibili). Torniamo quindi sull’argomento, riportando altri dati sul rischio di tromboembolia venosa (VT, l’acronimo inglese).

 
 
 
 
1 - Si legge che i casi di VT, prevalentemente cerebrale, dopo Vaxzevria sono occorsi soprattutto nelle donne. Vero, ma nella popolazione generale non vaccinata gli episodi di tromboembolia venosa insorgono soprattutto tra i 20-50 anni e tre volte in più nelle donne che negli uomini (https://www.nature.com/articles/nrneurol.2017.104). Quindi non è il vaccino che colpisce le giovani donne ma, semplicemente, una caratteristica della VT tout court! EMA, AIFA, Ministero della Salute, medici e scienziati dovrebbero diffondere anche questo dato. E mentre ci sono potrebbero anche dire che il rischio di VT cerebrale nella popolazione generale non sembra diverso rispetto a quanto osservato dopo Vaxzevria (https://www.nature.com/articles/nrneurol.2017.104). Nel frattempo, la ISTH (società internazionale di emostasi e trombosi) dichiara che “…è necessario intraprendere studi scientifici più rigorosi per determinare chiaramente se (‘se’, ndr) e come il vaccino provoca questi eventi…” (https://www.isth.org/news/559981/).
 
2 - Per quanto su casistiche modeste, il rischio di VT (tutte le forme, non solo quella cerebrale) in pazienti con COVID-19 grave (polmonite e/o ricovero in rianimazione) è di 1 caso su 4 individui, nonostante siano quasi sempre trattati con profilassi anti-trombotica. Essendo i casi gravi circa il 10% del totale, si calcola facilmente che la VT interessa almeno 2 persone su 100 pazienti COVID-19. Quindi, i dati dicono che Vaxzevria causa (forse) la VT in 1 soggetto su 250.000 (http://www.fivehundredwords.it/argument/it-il-vaccino-astra-zeneca-una-storia-confusa-gestita-con-scarso-senso-di-responsabilita) ma anche che protegge (certamente) dal COVID-19 che causa la stessa VT in 1 soggetto su 50. Altre due informazioni sul rischio di VT, con cui dobbiamo fare i conti indipendentemente dal vaccino.
 
3 - La VT nella popolazione generale insorge in circa 1 soggetto/1000 abitanti/anno, aumenta con l’età così che diventa quasi pari a 1/100 negli over 60. (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0733862717300561?via%3Dihub). E tanto per tornare a parlare delle giovani donne, quelle che assumono la pillola anticoncezionale hanno un rischio doppio, rispetto alle coetanee non trattate. Di VT muoiono circa 60-100mila individui all’anno negli US, quindi 1 caso ogni 3-5mila individui. Ricordiamo che l’EMA ha riportato 1 caso di morte per VT su 1,4 milioni di pazienti vaccinati con Vaxzevria.
 
4 - E, infine, qualcosa a proposito della VT in soggetti che fanno dei lunghi (> 4 ore) voli in classe turistica (dove non è possibile stendere le gambe). Il rischio è difficile da quantificare con esattezza perché l’evento può insorgere anche dopo diverse settimane dal volo, ma le stime più accreditate riferiscono 1/6000 in individui sani (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1516848417300701?via%3Dihub). Il rischio aumenta con l’avanzare dell’età e la durata del volo.

Per ricapitolare, il rischio di VT nelle sue varie forme è pari a 1/250,000 nei vaccinati con Vaxzevria, 1/6000 in chi fa lunghi voli, 1/1000/anno nella popolazione generale (e aumenta fino a 1/100 negli over 60) e 1/50 nei pazienti con COVID-19. Ecco, a questo punto decidete cosa fare del vaccino Vaxzevria ma almeno deciderete conoscendo i dati, tutti i dati.

Autore: Vincenzo Trischitta

 
 

Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.

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