Come stiamo? Notizie dal mondo sulla nostra salute – 2


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Genetica e medicina di precisione: si puo' migliorare il futuro studiando la nostra “storia biologica”?


Mario Luca Morieri è medico specialista in Medicina Interna. Ha lavorato come ricercatore al Joslin Diabetes Center – Harvard Medical School di Boston, dove si è prevalentemente occupato di studi di genetica e farmacogenomica in ambito di prevenzione cardiovascolare. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Ferrara ed è membro del coordinamento giovani ricercatori della Società Italiana per lo Studio della Aterosclerosi.
Cannabis per il dolore cronico: tante speranze, poche evidenze


Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Come stiamo? Notizie dal mondo sulla nostra salute - 1


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Le Cure Palliative


Marco Colotto è medico specialista in Medicina Interna e in Igiene e Medicina Preventiva.
Ha lavorato per anni nella medicina di urgenza e nella prevenzione cardiovascolare presso il Policlinico Umberto I di Roma e oggi prosegue l’attività clinica come libero professionista. Cura progetti di ricerca sul management dei servizi sanitari e sui percorsi integrati di cura, con particolare riferimento alla medicina domiciliare e palliativa.
E’ docente di Igiene presso l’Università Cattolica e membro del Comitato di Bioetica presso Antea, onlus pioniera dei servizi di cure palliative nel Lazio e in altre regioni italiane.
Sono il….Conte Dracula. Mamma che paura!


Maurizio Margaglione, medico ricercatore, insegna Genetica Medica presso l’Università degli Studi di Foggia. Autore di numerosi articoli su riviste internazionali, dirige il Servizio di Genetica Medica dell’AOU “Ospedali Riuniti” di Foggia.
Aggiornamento DEF 2017 - Il PIL cresce, ma non le risorse per la sanità pubblica.

Purtroppo dobbiamo tornarci. Come abbiamo già riportato gli studi di Michael Marmot, epidemiologo di fama internazionale, insegnano che la diseguaglianza nella possibilità di essere sani e di essere curati è drammatica in USA e nel Regno Unito e meno marcata nei paesi scandinavi e in Italia (http://www.fivehundredwords.it/argument/it-la-salute-diseguale-la-sfida-di-un-mondo-ingiusto). Saremo così virtuosi anche in futuro?

Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Miti e credenze. Come sfatarli?


Paolo Magliocco, giornalista, si occupa di scienza e tenta di farlo in modo multimediale. È autore di servizi televisivi per Superquark. Scrive per le riviste Focus, Focus Junior e BBC Scienze. Realizza video per il sito di Le Scienze e La Stampa. Dirige il sito di divulgazione scientifica Videoscienza. Ha scritto per Pearson il libro “La grande caccia. Storia della scoperta del bosone di Higgs”.
Il dramma della dipendenza da gioco d’azzardo


Psicologa clinica con formazione analitico/transazionale. Referente del Centro di riferimento regionale umbro del gioco d’azzardo patologico presso l’USL 2 – Umbria. Docente presso la scuola di specializzazione di psicoterapia analitico-transazionale dell’Università di Caserta.
Il secondo Rapporto GIMBE certifica: il servizio sanitario e' in prognosi riservata. Entro il 2025 saremo orfani della sanita' pubblica?

Michael Marmot (The Health Gap: The Challenge of an Unequal World, edito da Bloomsbury, o leggete un'estrema sintesi su http://www.fivehundredwords.it/argument/it-la-salute-diseguale-la-sfida-di-un-mondo-ingiusto) c’insegna che la diseguaglianza nella possibilità di essere sani e di essere curati per rimanere o tornare ad esser tali è diffusa in tutto il mondo, pur se con delle differenze. E’ drammatica nel mondo anglosassone (soprattutto in USA) e meno drammatica in paesi con un welfare degno di questo nome, come i paesi scandinavi e l’Italia. Ma il futuro non è roseo per noi. Manca la visione e la programmazione conseguente per mantenere il nostro sistema sanitario come elemento centrale nel cercare di curare il maggior numero di persone nel miglior modo possibile.

Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
La salute nel Mondo


Giuseppe Remuzzi è Direttore del Dipartimento di Medicina degli Ospedali Riuniti di Bergamo e coordina le attività di ricerca delle sedi di Bergamo dell’Istituto Mario Negri e del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare. E’ membro del “Gruppo 2003” che annovera gli scienziati italiani più citati dalla letteratura scientifica ed ha ricevuto nel 2007 il “John P. Peters Award”, il più prestigioso premio nel campo della nefrologia internazionale. E’ Commendatore della Repubblica per meriti scientifici ed editorialista del Corriere della Sera.
La medicina di genere: un appello!


Valeria Manicardi, medico diabetologo, è Direttrice dell'Unità Internistica Multidisciplinare dell'Ospedale di Montecchio (RE) e coordinatrice della Rete Diabetologica Interaziendale di Reggio Emilia (AUSL e ASMN). E’ anche Coordinatrice Nazionale del Gruppo Donna dell'Associazione Medici Diabetologi (AMD) e ha coordinato gli studi sulle differenze di genere in diabetologia tratti dai dati degli Annali AMD 2011.
Che si fa se non bastano i soldi per curare tutti al meglio? S’interviene con l’etica del male minore.


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
La salute diseguale. La sfida di un mondo ingiusto.


Francesca Menniti-Ippolito, biostatistica-epidemiologa, è primo ricercatore dell’Istituto Superiore di Sanità. Il suo campo di ricerca è la farmacoepidemiologia. Ha condotto studi sulla efficacia e sicurezza dei farmaci. Coordina il sistema nazionale di sorveglianza sulla sicurezza dei prodotti di origine naturale.

Francesco Trotta è dirigente farmacista presso l’Agenzia Italiana del Farmaco. Attualmente presta servizio presso il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio come farmacoepidemiologo. Si occupa della valutazione del profilo beneficio/rischio di farmaci e vaccini e dell’analisi delle politiche farmaceutiche.
Il sottoutilizzo dei farmaci equivalenti. Un mix di confusione, malafede e ignoranza.


Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Modificare il genoma umano per fini terapeutici. Ci siamo quasi.


Sabrina Prudente, biologo molecolare, coordina l’Unità di Ricerca sul Diabete presso l’Istituto CSS-Mendel di Roma (www.css-mendel.it) che studia i meccanismi genetici che predispongono alla malattia diabetica ed alle sue complicanze cardiovascolari e renali.
Paleodieta. Verità e falsi miti.


Franco Gregorio, medico internista e diabetologo, responsabile della struttura dipartimentale di malattie metaboliche e diabetologia di Fabriano (AN). Per anni ha effettuato ricerca di base e ricerca clinica pubblicando numerosi lavori e collaborando con le principali società scientifiche (Associazione Medici Diabetologi e Società Italiana di Diabetologia). Negli ultimi tempi ha rivolto il suo interesse verso la medicina evoluzionistica con articoli e relazioni di taglio sia scientifico che divulgativo.
Troppo sale nella dieta

A cena con un mio giovane parente gli vedo aggiungere sale in una zuppa di legumi. Poi a cena con un amico, valente ricercatore, e gli vedo aggiungere un sacco di sale a una succulenta bistecca di Angus. Qualche giorno dopo vedo una mia giovane collaboratrice, anch’essa una scienziata, aggiungere sale in un secondo piatto al self service. Allora mi sono arreso: qui dei danni del sale si sa poco. Ha ragione la Food and Drug Admnistration (FDA) americana che cerca di convincere industrie e singoli cittadini a non consumare troppo sale. Proviamo, allora, a dare il nostro contributo.

Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Ferrara: un caso di prevenzione a 360 gradi

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ci dice che le malattie non trasmissibili (malattie cardiovascolari-respiratorie, metaboliche ed oncologiche) rappresentano, soprattutto nel mondo occidentale, un problema di enorme portata, sia in termini di salute delle popolazioni che, inevitabilmente, di costi. E l’OMS ci dice anche quanto sarebbe utile mettere in pratica delle strategie di prevenzione che, se operative, sappiamo essere estremamente efficaci. Ma tra il dire e il fare…c’è spesso il mare. Spesso, ma non sempre come dimostra l’eccezionale esperienza della citta di Ferrara, oggetto della nota odierna.

Maria Rita Montebelli lavora come internista presso la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma ed è specialista in endocrinologia. Si occupa da trent’anni di divulgazione medico-scientifica, come giornalista, moderatore di incontri scientifici, addetto stampa. Scrive per Quotidiano Sanità e per il portale Salute di Repubblica.
Ce lo dice la ricerca: un paese corrotto corrompe i propri giovani


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Saranno pubblici i compensi ai medici delle industrie farmaceutiche. Ma..davvero?


Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Poche e semplici cose per migliorare la ricerca in Italia


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Ricerca indipendente: i risultati dello studio GIMBE-AIFA e la ripresa del programma nazionale


Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Le "versioni alternative" dei farmaci: sicuri sia tutto chiaro?

Farmaci biologici o di sintesi? Farmaci bioequivalenti e biosimilari? Tutti li assumiamo o li potremmo assumere ma pochissimi ne sanno qualcosa. E non è strano, giacché si tratta della nostra salute? Certo che è strano ed anche pericoloso! I pazienti dovrebbero essere informati dai medici, ma non succede sempre.
Dei farmaci bioequivalenti (o equivalenti) abbiamo già parlato http://www.fivehundredwords.it/argument/it-impariamo-a-spendere-meno-in-farmacia.
La nota di oggi ci spiega cosa sono i farmaci biosimilari e perché, quando il medico li prescrive, non dobbiamo averne paura. Così diamo il nostro contributo al contenimento delle spese sanitarie, senza peraltro correre alcun rischio.
Paola Tarro è laureata in Farmacia e specialista in Farmacia Ospedaliera e Territoriale. Partecipa ad un progetto di farmacovigilanza presso il PO San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro di Giarre (CT), occupandosi della segnalazione di sospette reazioni avverse a farmaci.
Capirne di scienza e' un imperativo per societa' evolute.


Amedeo Balbi, astrofisico, insegna all’Università di Roma Tor Vergata. I suoi studi spaziano dall’origine dell’universo, al problema della materia e dell’energia oscure, alla ricerca di vita nel cosmo. Molto attivo anche sul fronte della divulgazione scientifica, scrive tra gli altri per Le Scienze, Repubblica, La Stampa, Wired, Il Post. È autore di diversi libri, l’ultimo dei quali è «Cercatori di meraviglia» (Rizzoli), vincitore del Premio nazionale di divulgazione scientifica 2015.
I test di screening oncologico. Per favore, non tutti a tutti.

La nota odierna si concentra sui test oncologici che, data la gravità mediamente molto alta delle patologie che si vuole diagnosticare, rivestono particolare importanza. Bene ha fatto, perciò, la fondazione GIMBE ad organizzare la stesura di un documento ufficiale che sottolinea i punti determinanti utili per i medici, i potenziali pazienti e, speriamo, chi ha responsabilità di organizzazione e controllo delle spese in sanità.

Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Saper morire


Gian Domenico Borasio dirige la cattedra di Medicina palliativa dell’Università di Losanna ed è stato uno dei fondatori del Centro interdisciplinare di medicina palliativa dell’Università di Monaco di Baviera. Il Ministero della Giustizia tedesco l’ha nominato membro della commissione che ha stabilito i principi per una legge sul testamento biologico. Il suo libro Saper morire. Cosa possiamo fare, come possiamo prepararci (Bollati Boringhieri editore, Torino 2015) ha venduto oltre 180.000 copie ed è stato tradotto in cinque lingue.
La salute in rete: progresso o pericolo?


Silvia Misiti, romana, è un medico endocrinologo. Ha lavorato per più di 20 anni nel mondo della ricerca universitaria italiana. Attualmente, dirige la IBSA Foundation for scientific research in Svizzera, a Lugano, dove vive con la sua famiglia. Si occupa di divulgazione scientifica e di promozione di progetti sostenibili per aziende farmaceutiche.
Lo sporco gioco delle frodi scientifiche

Ero un giovanissimo ricercatore e ad uno dei miei primi congressi durante una relazione mi accorsi che un’immagine relativa all’analisi di alcune proteine cellulari era la stessa, ma presentata all’incontrario, di una immagine mostrata poche diapositive prima. “Ma come”, mi chiesi, “..ma allora i ricercatori…imbrogliano? Ma se il nostro lavoro consiste nello scoprire le verità che non conosciamo, che senso ha tutto ciò?”. Mi tranquillizzai (ne avevo proprio bisogno!) dicendomi che questa doveva rappresentare un’eccezione in un mondo che immaginavo integerrimo. Purtroppo, non ci volle molto tempo per dover ammettere che così non era. E nel corso degli anni la situazione è peggiorata perché ormai o pubblichi molto o ti scordi carriera e fondi per finanziare altri studi. E l’Italia, purtroppo, è uno di quei Paesi dove il ”publish or perish” è stato declinato nel peggiore dei modi decidendo di valutare i ricercatori secondo indici prevalentemente quantitativi. Per fortuna qualcosa si muove, anche se solo per iniziative personali; con un silenzio assordante delle Istituzioni che, invece, sarebbero preposte al controllo della veridicità dei dati scientifici.
Godiamoci con la nota odierna una rivisitazione del problema da parte di Enrico Bucci, che a questo problema ha recentemente dedicato un saggio divulgativo “Cattivi scienziati” edito da Add Editore. La stessa nota è anche pubblicata su https://cattiviscienziati.wordpress.com/.
Ah, a proposito: il furbo dell’immagine farlocca di cui m’accorsi da giovane ha fatto una splendida carriera nelle università italiane!
Enrico Bucci, Ph.D. in Biochimica e Biologia molecolare, è stato ricercatore presso l’istituto IBB (CNR) fino al 2014. Dal 2006 al 2008 ha diretto il gruppo R&D al Bioindustry Park del Canavese. Nel 2016 ha fondato Resis Srl, azienda dedicata alla promozione dell’integrità della ricerca scientifica pubblica e privata. E’ professore aggiunto alla Temple University di Philadelphia presso il dipartimento di Biotecnologie. Il suo lavoro nel campo dell’integrità scientifica è apparso su diverse riviste nazionali e internazionali, inclusa Nature ed è stato premiato a Washington nel 2017 con il “Giovan Giacomo Giordano NIAF Award for Ethics and Creativity in Medical Research”.
Il rischio di trombosi venose nelle gravidanze ottenute con tecniche di procreazione medicalmente assistita.


Elvira Grandone, medico ricercatore. Si occupa di malattie monogeniche e multifattoriali, particolarmente coinvolta in progetti di ricerca sulla salute della donna. Autrice di numerosi articoli su riviste internazionali e di linee-guida nazionali sul rischio tromboembolico nella donna e sulla gestione di patologie ostetriche. Co-autrice anche di un documento coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità sul rischio trombotico da contraccettivi orali.
Liberarsi della cultura del dolore in medicina.

Un parente soffriva di fame d’aria nelle fasi finali della sua vita, affetto da grave insufficienza respiratoria. Ma soffriva anche di dolori, a causa delle terapie in corso e dell’ormai lungo allettamento. Provo da lontano a suggerire che il medico curante prescriva degli antidolorifici oppioidi (per intenderci, quelli simili alla morfina; gli altri, quelli consueti, non funzionavano più) ma il medico curante e lo specialista internista cominciano a rimpallarsi la faccenda perché “così si rischia di farlo morire prima”. Il povero paziente si tenne i dolori per i pochi giorni che gli restavano ancora da vivere. Quando la malattia è incurabile ed è entrata nella fase terminale scegliere se lenire le sofferenze o prolungare la vita di giorni o settimane a costo di dolori trattabilissimi è una decisione difficile per noi medici. A volte prevale la…cultura del dolore. Forse perché non veniamo adeguatamente preparati a queste decisioni o perché non siamo sufficientemente tutelati dalle leggi e da chi gestisce le strutture sanitarie. In un recente libro di Beppe Remuzzi (“La scelta – Perché è importante decidere come vorremmo morire” Sperling&Kupfer) c’è un intero capitolo dedicato a questa faccenda. Gli abbiamo chiesto di scrivere qualcosa anche per 500WORDS.

Giuseppe Remuzzi è Direttore del Dipartimento di Medicina degli Ospedali Riuniti di Bergamo e coordina le attività di ricerca delle sedi di Bergamo dell’Istituto Mario Negri e del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare. E’ membro del “Gruppo 2003” che annovera gli scienziati italiani più citati dalla letteratura scientifica ed ha ricevuto nel 2007 il “John P. Peters Award”, il più prestigioso premio nel campo della nefrologia internazionale. E’ Commendatore della Repubblica per meriti scientifici ed editorialista del Corriere della Sera.
l’Associazione Internazionale dei Ricercatori Italiani


Teresita Gravina è laureata in Geologia e in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente ed il Territorio e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra. Attualmente è docente a contratto di Geologia Ambientale presso l'Università Telematica Guglielmo Marconi. E’ ideatrice e curatrice di “Sustainability” (http://www.sunability.unina2.it), progetto di divulgazione scientifica delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (DISTABIF) della seconda Università di Napoli.
La Coca Cola e' interessata a combattere l’obesita'? Ma dai!


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
La diagnostica prenatale non invasiva. Un tipico esempio di quanto, sugli aspetti biomedici, sia indispensabile il dialogo tra le diverse parte interessate.


Maurizio Margaglione, medico ricercatore, insegna Genetica Medica presso l’Università degli Studi di Foggia. Autore di numerosi articoli su riviste internazionali, dirige il Servizio di Genetica Medica dell’AOU “Ospedali Riuniti” di Foggia.
Dormire bene è importante. La melatonina aiuta?


Elvira Grandone, medico ricercatore. Si occupa di malattie monogeniche e multifattoriali, particolarmente coinvolta in progetti di ricerca sulla salute della donna. Autrice di numerosi articoli su riviste internazionali e di linee-guida nazionali sul rischio tromboembolico nella donna e sulla gestione di patologie ostetriche. Co-autrice anche di un documento coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità sul rischio trombotico da contraccettivi orali.
Studi clinici? Si ma, per favore, utili per i pazienti!


Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
OMS e salute delle donne - Dieci grida dall’allarme.

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) entra in campo a favore della salute delle donne, indicando 10 sfide fondamentali da affrontare e vincere. E ovviamente, per qualunque di questi aspetti, la situazione peggiore nel paragone fra uomini e donne si riscontra nei Paesi più poveri. La nota odierna riporta alcuni dei punti sollevati dall’OMS.

Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Il prezzo di una divulgazione scientifica approssimativa.


Linguista, autrice dei blog di divulgazione del sapere linguistico http://tuttopoli.com, http://ilcosoelacosa.com e di http://moggiopoli.net, Francesca Dragotto è ricercatrice presso l’Università di Roma Tor Vergata. Tra i più recenti e significativi contributi editoriali ci sono “Non solo marketing. L’altro modo di comunicare la pubblicità” (2013) e ”Parola di scienziato. La conoscenza ridotta a opinione” (2014), curato insieme a Marco Ferrazzoli. Nel 2012 ha fondato OLOS, collana di studi sui linguaggi e la comunicazione, giunta al quinto volume.
Solo un sano pragmatismo puo' salvare il SSN

L’associazione GIMBE ha lanciato già un paio d’anni addietro, il progetto salviamo il SSN (http://www.salviamo-ssn.it). Noi ne abbiamo già parlato (http://www.fivehundredwords.it/post/it-salviamo-il-nostro-sistema-sanitario-nazionale) ma….repetita iuvant!

Ubaldo Montaguti svolge attività di ricerca ed organizza incontri di studio e corsi di formazione sui servizi sanitari nell’ambito della Sezione di Sanità Pubblica e Management Sanitario dell’Accademia Nazionale di Medicina di cui è responsabile scientifico.
Less is more - Il caso delle quantita' di farmaci prescritti.


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Il progetto Eupati: informare i pazienti per averli alleati nella ricerca di nuovi farmaci.


Filippo Buccella è un farmacista e genitore di un ragazzo Duchenne. Nel 1996 ha fondato Parent Project Onlus, l’associazione che riunisce i genitori con figli affetti da Distrofia Muscolare Duchenne e Becker. Dal 2012 è chairman dell'EUPATI National Liaison Team italiano.

Moreno Busolin è Dirigente di azienda - Trent’anni di esperienza nelle Vendite, Marketing e General Management nel settore dei medical devices. Dal 2013 fa parte del National Liaison Team di EUPATI per la promozione del progetto in Italia.

Dominique Van Doorne è endocrinologa, libero professionista. Dal 2006 è segretaria del comitato scientifico dell’ATTA-Lazio ONLUS (Associazione di Pazienti con Tumore della Tiroide ed Affini); dal 2008 è referente AME (Associazione Medici Endocrinologi) per le Associazioni di Pazienti. Dal 2013 collabora per il sito Endowiki. Dal 2015 è responsabile AME per la iodoprofilassi. Dal 2013 fa parte del National Liaison Team di EUPATI per la promozione del progetto in Italia.
Le diseguaglianze nella sanità dei tanti tagli – Il caso dei dispositivi medici.

Le diseguaglianze nei servizi sanitari offerte nelle varie regioni d’Italia sono sotto gli occhi di chi vuol vedere. Non c’è alcun dubbio che alcune amministrazioni regionali, soprattutto del sud, sono state incapaci, quando non peggio. Ed è, quindi, indispensabile porre rimedio a questa situazione. Il problema è come. Per cominciare dalla fonte, perché non accettare il fallimento del decentramento regionale nella gestione della sanità e tornare a far vivere a pieno titolo l’articolo 32 della Costituzione che affida alla Repubblica il compito di tutelare la salute come fondamentale diritto del cittadino? E poi, perché pensare solo ai tagli? Perché, per esempio, non investire in alte tecnologie che sul tempo medio-lungo producono riduzione di spese e miglioramento della qualità assistenziale, invece che pensare solo a tagliare, col risultato che accanto alla riduzione dei costi, a volte, si ottiene anche la riduzione della qualità assistenziale? Certo, ci vuole competenza e una visione della società che si vuole costruire. Virtù rare.

Carla Collicelli è Vice Direttore Generale del Censis. Tra le molte attività dedicate agli aspetti sanitari, è coinvolta nella Misurazione del Sistema di Valutazione dei Servizi sanitari del Ministero della Salute, nel Comitato Scientifico dell’Istituto Nazionale per la medicina della Povertà e delle Migrazioni e della Fondazione Glaxo Smith-Kline, nell’Osservatorio sulla condizione assistenziale dei malati oncologici e nel Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi. Collabora, inoltre, con Il Sole 24 ore, il Messaggero e L’avvenire.
Ricerca uguale ricchezza. Gli altri paesi l’hanno capito e noi?


Giuseppe Remuzzi è Direttore del Dipartimento di Medicina degli Ospedali Riuniti di Bergamo e coordina le attività di ricerca delle sedi di Bergamo dell’Istituto Mario Negri e del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare. E’ membro del “Gruppo 2003” che annovera gli scienziati italiani più citati dalla letteratura scientifica ed ha ricevuto nel 2007 il “John P. Peters Award”, il più prestigioso premio nel campo della nefrologia internazionale. E’ Commendatore della Repubblica per meriti scientifici ed editorialista del Corriere della Sera.
Ma i farmaci che assumiamo sono tutti efficaci e sicuri?


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
Un paio di facili rimedi per ridurre la spesa farmaceutica ma non la qualità di cura.


Vincenzo Trischitta insegna Endocrinologia all’Università Sapienza di Roma e dirige un gruppo di ricerca sulla genetica e l’epidemiologia del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari presso l’Istituto Scientifico Casa Sollievo della Sofferenza tra Roma e San Giovanni Rotondo. E’ tra i fondatori, nel 2019, del Patto Trasversale per la Scienza. Attribuisce agli scienziati il dovere della divulgazione e della informazione per una società più consapevole e più libera.
I ricercatori si muovono a favore della ricerca biomedica in Italia.


Teresita Gravina è laureata in Geologia e in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente ed il Territorio e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra. Attualmente è docente a contratto di Geologia Ambientale presso l'Università Telematica Guglielmo Marconi. E’ ideatrice e curatrice di “Sustainability” (http://www.sunability.unina2.it), progetto di divulgazione scientifica delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (DISTABIF) della seconda Università di Napoli.
Regolamentazione e qualità della ricerca clinica: serve una svolta decisa!


Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Divulgazione scientifica e mass media - Attenzione ai rischi.

500WORDS nasce per divulgare la scienza biomedica e per far conoscere il metodo scientifico, convinti come siamo che in una società più razionale e con più conoscenze si viva in maniera più giusta e democratica. Ma com’è la divulgazione scientifica in Italia? E, soprattutto, da chi è fatta? Un po’ di tempo addietro abbiamo sottolineato come gli scienziati dovrebbe fare di più in questo settore così come, più in generale, dovrebbero fare sentire di più la loro voce in società (http://www.fivehundredwords.it/post/it-divulgare-le-conoscenze-scientifiche-responsabilit-degli-scienziati). La nota odierna conferma che c’è ancora molto da fare ed anche questo è…divulgazione!

Teresita Gravina è laureata in Geologia e in Scienze e Tecnologie per l'Ambiente ed il Territorio e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze della Terra. Attualmente è docente a contratto di Geologia Ambientale presso l'Università Telematica Guglielmo Marconi. E’ ideatrice e curatrice di “Sustainability” (http://www.sunability.unina2.it), progetto di divulgazione scientifica delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (DISTABIF) della seconda Università di Napoli.
La sostenibilità dei farmaci innovativi

La nota odierna affronta il tema della sostenibilità dei farmaci innovativi, una faccenda seria. In assenza di danaro che permetta di offrire a tutti i pazienti farmaci preziosi ed unici, il rischio è che si creino malati di seria A e malati di serie B (o C, D etc.). Centrale sarà il rapporto che le Istituzioni decideranno di avere con le Industrie Farmaceutiche. Il mercato mondiale dei farmaci è di circa 3 trilioni di dollari. Nella sola Italia siamo intorno ai 25 miliardi di euro, di cui più della metà a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Cifre che fanno girare la testa ma, purtroppo, non sono tutti soldi spesi bene, spesi per pagare cioè solo prodotti davvero indispensabili. In certe situazioni, infatti, si acquistano farmaci nuovi ma niente affatto innovativi, solo lievemente diversi da quelli “vecchi” ma a costi molto più alti, soprattutto se i farmaci "vecchi" sono, ormai, fuori brevetto e quindi molto economici. Oggi, infatti, perchè un nuovo farmaco entri in commercio non è necessario che dimostri di avere un “valore terapeutico aggiuntivo” rispetto a quelli già esistenti. Sembra incredibile ma è proprio così e le Industrie non sono, quindi, costrette ad effettuare studi di comparazione fra i nuovi farmaci ed i farmaci vecchi già utilizzati da molti anni. E quando questa comparazione viene effettuata si reputa sufficiente che il nuovo farmaco sia “non inferiore” ai precedenti, anche se costa molto di più! Insomma, dovremmo imparare a spendere meglio i nostri soldi, soprattutto quelli pubblici, per acquistare farmaci davvero utili. Le vie ci sarebbero ma non conciliano con gli interessi delle potentissime industrie farmaceutiche. Riusciranno i nostri eroi (politici ed amministratori).....a proporre ed imporre atteggiamenti virtuosi e di pubblica utilità?

Luigi Ripamonti è medico e lavora come giornalista scientifico dal 1992 per il gruppo RCS, dal 1996 al Corriere della Sera.Attualmente è responsabile di Corriere Salute e di Corriere.it/salute. Ha tenuto un laboratorio sulla comunicazione scientifica per anni all’Università di Milano (Facoltà di Scienze politiche) e seminari di giornalismo scientifico in università americane come la George Mason University in Virginia e la Chapman University in California.
I costi della sanità e l’etica di evitare gli sprechi


Giuseppe Remuzzi è Direttore del Dipartimento di Medicina degli Ospedali Riuniti di Bergamo e coordina le attività di ricerca delle sedi di Bergamo dell’Istituto Mario Negri e del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare. E’ membro del “Gruppo 2003” che annovera gli scienziati italiani più citati dalla letteratura scientifica ed ha ricevuto nel 2007 il “John P. Peters Award”, il più prestigioso premio nel campo della nefrologia internazionale. E’ Commendatore della Repubblica per meriti scientifici ed editorialista del Corriere della Sera.
Letture consigliate
Covid-19 La catastrofe di Richard Horton – Il Pensiero Scientifico Editore
Richard Horton, storico Editor capo di Lancet, fa un'analisi spietata di come il Regno Unito ma anche gli altri paesi d'Europa (per non parlare di gran parte del resto del mondo) fossero del tutto impreparati ad una pandemia più volte annunciata. Scritto subito dopo la prima ondata, il libro ha come sottotitolo "come evitare che si ripeta" ed i fatti degli ultimi due mesi dimostrano che non è stato letto abbastanza. Da leggere
Imperfezione di Telmo Pievani – Raffello Cortina Editore
La nascita dell'Universo si deve ad un piccolo errore nel vuoto quantistico. Ma anche l'evoluzione della nostra specie deriva da errori, da imperfezioni a cui la natura si adegua per non soccombere. Un saggio da grande divulgatore che in certi passaggi diventa coinvolgente come un romanzo che "ti prende".
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